Un progetto di valorizzazione delle peculiarità territoriali vede impegnati più enti pubblici e una fondazione. Obiettivo: far conoscere le tradizioni rurali
Favorire un turismo rurale attraverso la valorizzazione del patrimonio storico, agricolo e architettonico. E' quanto si propone la fondazione Moghegno 360, nata quale emanazione del precedente "Gruppo Grotti di Moghegno" un anno fa circa. La forte connotazione agricola del territorio dell'ex Comune (ora frazione di Maggia), con le sue peculiarità artistiche e naturalistiche, rende il territorio in questione un comparto meritevole di attenzione. Tale interesse è parso più concreto, come detto, negli ultimi anni, con il recupero dell'antica zona dei Grotti a monte dell'abitato. Un patrimonio culturale che, ora, Moghegno 360 intende allargare anche ad altre realtà, abbracciando non solo le componenti architettoniche citate, bensì considerando altre peculiarità naturalistiche e preindustriali. Il fine dell'operazione è di riunire in un unico percorso didattico molteplici punti di rilevanza socio-culturale e stimolare, così, oltre che la loro scoperta, piccole attività economiche nel comprensorio. Questo piano di sviluppo, con i suoi aspetti chiave, richiederà naturalmente un investimento importante. Nel preventivo di spesa si parla di circa 983mila franchi, da dilazionare nel tempo (spalmati su 4 anni).
Anche il Municipio di Maggia, attento alle politiche di promozione territoriale, ha deciso di contribuire - accanto ad altri enti quali il Patriziato, la Parrocchia e e sponsor esterni (Fondo svizzero per il paesaggio, Ers Locarnese e Vallemaggia, Cantone, ecc..) - alla riuscita di questa iniziativa. Al legislativo intende infatti sottoporre un credito di 50mila franchi da destinare alla Fondazione Moghegno360. La somma (che segue i 16mila franchi versati anticipatamente dall'Esecutivo per consentire la costituzione della Fondazione) servirà quale aiuto al finanziamento delle molteplici proposte operative già pianificate, che spaziano dalla pulizia dalla vegetazione di antichi manufatti e sentieri al restauro di beni architettonici, dal recupero di superfici un tempo viticole alla ristrutturazione della vecchia centrale elettrica e di un tratto di condotta forzata della società "Acqua e luce", sorta a Moghegno ai primi del XX secolo. Un'ulteriore fase del lavoro consisterà nel gettare le basi per la nascita di una vita sociale non solo del villaggio valmaggese, bensì dell'intero comprensorio comunale, con la creazione di percorsi dai molteplici punti di interesse. Un processo che dovrà essere partecipativo, dunque, con riscoperte e valorizzazioni puntuali che potranno andare ad aggiungersi, nel tempo, all'offerta iniziale. A tutto vantaggio della conservazione e trasmissione alle generazioni future del sistema paesaggistico-ambientale e dello spazio urbano/rurale locale.