Alle Criminali di Locarno, riunite a Rivera, dal 5 maggio un ex degente psichiatrico che avrebbe messo in pericolo la vita della sua vittima
Riemerge un caso di cronaca cui si era fatto riferimento su queste pagine in relazione alle lamentele di un gruppo di mamme di Orselina per certi "movimenti" verificatisi nei dintorni della clinica psichiatrica Santa Croce, con protagonisti alcuni degenti nella struttura sanitaria. Un fatto, in particolare, aveva destato preoccupazione: riguardava l'aggressione nei confronti di una donna in una zona boschiva antistante la clinica. Ora questo stesso fatto verrà circostanziato in occasione di un processo alle Assise Criminali di Locarno, che il 5 maggio si riuniranno nell'insolita aula di giustizia del Centro Protezione civile di Rivera per rispettare i protocolli di sicurezza imposti dall'emergenza sanitaria.
Alla sbarra comparirà un uomo di origine portoghese, sui 50 anni, che è risultato essere l'autore dell'aggressione, avvenuta il 1. maggio 2019. L'imputazione che grava su di lui è quella di rapina aggravata. Secondo nostre informazioni l'uomo, allora degente in clinica, sotto l'influsso dell'alcool aveva sorpreso un'anziana, di fatto cercando di immobilizzarla, con l'intento di derubarla di alcuni oggetti preziosi. Vi sarebbe stato, secondo quanto emerso dall'inchiesta condotta dalla procuratrice Margherita Lanzillo, anche un rischio di soffocamento della vittima, la cui vita sarebbe dunque stata messa in pericolo. Il rapinatore, per altro, era subito stato individuato, arrestato e tradotto in carcere, dove ora si trova in regime di espiazione anticipata della pena.
Presidente della Corte giudicante, il 5 maggio a Rivera, sarà il giudice Amos Pagnamenta, spalleggiato dai giudici a latere Manuel Borla e Fabrizio Filippo Monaci. L'imputato sarà difeso in aula dall'avvocato di Ascona Giorgia Maffei. Legale dell'accusatrice privata - la vittima appunto - è l'avvocato di Locarno Carlo Borradori.