Locarnese

Per Covid-19 opere pubbliche in sospeso

Misure al vaglio per ovviare al fermo di diversi cantieri viari a Losone e Ascona. Partiti, invece, i lavori al porto del Gambarogno

Fermo lavori in zona Arbigo a Losone
16 aprile 2020
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Lavori pubblici e grandi opere in sospeso causa Covid-19. Nel Locarnese ci sono preoccupazioni soprattutto per quei cantieri, alcuni già avviati, che hanno una scadenza ben precisa. Ci riferiamo in particolare alle opere viarie progettate in vista dell'apertura della galleria di base dell'Alptransit al Ceneri, programmata per il prossimo mese di dicembre. Una novità che per la regione sulle rive del Verbano sarà una piccola rivoluzione, con il potenziamento del trasporto pubblico su gomma nelle località sulla destra della Maggia (Losone e Ascona in primis).
A Losone il cantiere per la via Mezzana, con la creazione del capolinea della linea 1 e con diverse fermate per i bus (linea 7 e linea 1) è stato aperto a inizio anno.
Ora, con le settimane di forzata inattività delle imprese di costruzione per il coronavirus e le incertezze sui tempi di ripresa del lavoro a pieno regime, ci si può attendere ritardi tali da non permettere di arrivare pronti all'appuntamento di dicembre? «È un'eventualità che dobbiamo considerare - risponde il sindaco Corrado Bianda -. Evidentemente la chiusura del cantiere slitterà rispetto ai programmi iniziali. Non so se avverrà la stessa cosa per l'apertura della galleria di base del Ceneri. Se loro saranno puntuali, cercheremo altre soluzioni».
Quali? «Dovremo valutare con le imprese se ci sarà modo di accelerare i lavori. Comunque, anche se le opere non saranno concluse a tempo, ci adatteremo. Personalmente sono convinto che l'ente pubblico, in questa situazione particolare, con minacciose nubi di recessione all'orizzonte, debba assumere un ruolo trainante per i diversi settori dell'economia. I Comuni che hanno possibilità finanziarie potranno fare la loro parte, magari anticipando opere e progetti che finora erano rimasti in stand by».

Ad Ascona alcune contromisure erano già pronte prima dell'emergenza per il coronavirus: «Ricorsi per le opere in via Ferrera ci avevano spinti a cercare alternative provvisorie - spiega il sindaco Luca Pissoglio -. Quindi, durante i lavori, ci sarà la possibilità di far percorrere ai bus via Vorame. Mentre per quanto riguarda i ricorsi dei lavori su via Muraccio, penso che nelle prossime settimane dovrebbero giungere le decisioni».
C'è un altro cantiere che ad Ascona crea grattacapi: quello per la sistemazione e l'abbellimento di Piazzale Torre sul lungolago. Si tratta di una delle aree più pregiate del Borgo, in corrispondenza della foce della Brima. «All'inizio siamo stati ritardati dall'aumento del livello del Lago Maggiore - ricorda il sindaco -. Poi stavamo recuperando e avevamo previsto di chiudere la prima fase entro il prossimo mese di maggio, per evitare il cantiere in piazza durante la stagione turistica». Il programma è stato scombussolato: «Per concludere questa prima tappa abbiamo ancora circa 6-8 settimane di lavori. Durante l'estate sospenderemo l'avanzamento per lasciare spazio a ospiti e manifestazioni. Riprenderemo con la seconda fase in novembre».

Si lavora, invece, al porto del Gambarogno

Cantieri fermi, ma anche cantieri che partono. Dopo decenni di discussioni e progettazioni, da due giorni sono iniziati i lavori di costruzione del porto del Gambarogno, nella zona Sass di Sciatt. «Abbiamo chiesto, e ottenuto, i necessari permessi - conferma il sindaco Tiziano Ponti -. Ovviamente dev'esserci il rispetto delle norme di sicurezza sanitaria per chi è impiegato sul posto. Si tratta sostanzialmente di macchinisti che a bordo dei loro mezzi realizzano la scogliera a riva. Scavano materiale e posano massi di granito proveniente dalla Vallemaggia. La scogliera costituirà dapprima la piattaforma per il cantiere e in seguito per la base dell'edificio principale del porto».
La necessità di partire con il cantiere è data dal fatto che i lavori possono essere eseguiti solo con un livello del Lago Maggiore sotto i 193,5 metri. Prolungare l'attesa, avrebbe potuto - in caso di piogge - mettere a repentaglio l'inizio della costruzione. Il porto, lo ricordiamo, offrirà l'approdo a 280 imbarcazioni. Sarà completato in due anni e mezzo per un investimento globale di circa 19 milioni di franchi.