Il Municipio ha scritto ai proprietari di case di vacanza invitandoli a non raggiungere le proprie dimore al sud delle alpi per evitare rischi di contagio
A Brissago il Municipo ha preso carta e penna e ha scritto a tutti i proprietari di case secondarie. Non per augurare loro una buona Pasqua, vista l’imminenza della festività. Ma per invitarli a starsene, una volta tanto, a casa loro. Il motivo di questa lettera (scritta in italiano, tradotta per ovvie ragioni in tedesco e imbucata proprio in queste ore) destinata a circa 1500 interessati (tra confederati, tedeschi, italiani e di altri Paesi)? Il pericolo che un loro arrivo sulle rive del Lago Maggiore possa in qualche modo facilitare la trasmissione del virus Covid-19.
«In Comune il numero delle abitazioni di vacanza è alquanto elevato - commenta il sindaco Roberto Ponti, da noi interpellato al riguardo - Ultimamente non solo in paese e nelle sue frazioni, bensì anche sui nostri monti molte costruzioni sono state riattate o acquistate da gente non del posto. Solitamente in inverno una parte di queste residenze non è occupata che in una minima percentuale. Ma con l’arrivo della primavera, in gran numero i nostri ospiti giungono da ogni angolo del Paese e dalle vicine nazioni al sud delle Alpi. Soprattutto se la meteo promette belle giornate di sole e oltre Gottardo fa brutto tempo. Motivo per cui corriamo il rischio di facilitare la diffusione contagio. Oltre che di caricare ulteriormente la macchina amministrativa incaricata di provvedere ai bisogni degli anziani che non possono uscire di casa per la spesa. Li inviteremo, come già hanno fatto altri Comuni a vocazione turistica, a rimanere a casa loro almeno sino a quando l’allarme non sarà rientrato».
Se c’è poi chi, in barba all’invito dell’autorità comunale, decide di compiere ugualmente la calata verso sud, libero di farlo, ma «dovrà comunque annunciare in Comune il suo arrivo. Non abbiamo la possibilità di impedire a chicchessia l’accesso alla propria abitazione di vacanza. Mi auguro siano comunque in molti a seguire il nostro accorato appello». Dopotutto non si tratta di un addio, ma di un semplice arrivederci.
Parallelamente il Municipio scriverà una seconda lettera, destinata stavolta ai commercianti, agli esercenti e agli artigiani attivi in Comune. Di un altro tenore, ovviamente, quest’ultima missiva: «Intendiamo informarli sulle misure che l’Amministrazione intende adottare per aiutarli in questo momento difficilissimo per la nostra economia. Siamo consci che, senza agevolazioni, molti di loro faticheranno a proseguire con la loro attività. Valuteremo con i colleghi un pacchetto di misure, come fatto altrove, per fare in modo che possano superare la criticità. Penso ad esempio alle tasse dell’acqua, a quelle per l’uso del suolo pubblico e via dicendo. E’ una forma di aiuto che dovremo ancora stabilire nei dettagli ma che riteniamo possa essere un gesto apprezzato di vicinanza. Chiaro che il peso di queste agevolazioni non sarà la panacea a tutti i mali. Tutto dipenderà dalla durata delle chiusure forzate dell’attività»- conclude il sindaco di Brissago.