Il comandante Dimitri Bossalini loda il lavoro degli agenti in queste settimane di emergenza sanitaria, nelle quali le missioni esulano dall'azione quotidiana
«Sono orgoglioso di come stanno lavorando in questa situazione di emergenza. Siamo confrontati con una problematica nuova, anomala, mai vissuta prima. E l'aspetto mentale, in questi casi, è determinante ma al tempo stesso logorante». Cosi si esprime Dimitri Bossalini, comandante della Polcomunale di Locarno. Un Corpo, quello cittadino, che come tutti i servizi di polizia del Cantone sta vivendo settimane davvero particolari. Coordinata dallo Stato Maggiore di condotta, l'attività degli agenti sulle rive del Verbano è cambiata radicalmente dall'arrivo del Covid-19. «Manteniamo, come sempre l'attività di controllo su tutto il territorio (Città e Comuni convenzionati, ndr.). Quello che abbiamo riscontrato, ed è logico che fosse così, è un crollo dell'interventistica d'urgenza.
Il grosso del lavoro giornaliero si concentra sulla prevenzione. Le pattuglie che percorrono l'intero territorio a tappeto verificano che non ci siano assembramenti di persone, così da rispettare le prescrizioni emanate. Controllano pure lo spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai centri con posti di blocco sulle strade e la chiusura dei cantieri. Mi sembra di poter dire che, con qualche eccezione a parte (soprattutto tra i più giovani) il messaggio delle autorità cantonali sia stato recepito. C'è purtroppo sempre chi cerca qualche scappatoia per non restare a casa...Ricordo che i nostri agenti, che per non diventare a loro volta veicolo di contagio indossano guanti e mascherine, assicurano pure una presenza di picchetto dinnanzi agli ospedali». Capita infine, non di rado, che qualche pattuglia venga inviata, su richiesta dello Stato Maggiore, a collaborare con i colleghi degli altri corpi di polizia (cantonale o comunale) nel resto del Ticino.
Non ci sono, al momento, numeri precisi su multe o infrazioni riscontrate, anche perché gli addetti stampa hanno ben altro da fare in queste settimane. Quel che è invece noto è che potendo contare su un numero di agenti (compresi quelli di quartiere e gli ausiliari) non infinito, ecco che prioritaria diventa la programmazione del lavoro (e dei turni in particolare): «Siccome il grosso delle forze è chiamato a gestire la situazione di emergenza legata al coronavirus, cerchiamo di risparmiare al massimo le nostre risorse umane. Evitiamo carichi extra e, la notte, le pattuglie se la situazione lo consente operano con turni meno lunghi, magari tenendosi di picchetto, pronti a intervenire ma da casa. Non sappiamo quanto ancora questa situazione di crisi durerà. Abbiamo la fortuna di avere pochi uomini assenti per malattia e quindi l'effettivo è sufficiente. E' comunque importante - conclude il comandante - che la cittadinanza continui a osservare le regole comportamentali richieste. Soprattutto gli anziani e le persone più a rischio. A salvaguardia della loro salute e di quella degli altri».