Presto all'albo comunale la domanda di costruzione per uno stabile di 15 metri situato allo sbocco su via Vallemaggia dal nucleo storico
Cambierà radicalmente, il punto di vista a ovest uscendo da Piazza Sant’Antonio, cuore di Città Vecchia con la sua Collegiata. Succederà con la realizzazione di uno stabile residenziale sull’ampio sedime a confine con lo sbocco di via ai Monti su via Vallemaggia. L’importante volumetria del futuro edificio – alto una quindicina di metri – si intuisce dalle modine che delimitano il parallelepipedo previsto perpendicolarmente rispetto a via Vallemaggia, e che andrà a lambire le abitazioni situate contro montagna, ancora in zona nucleo storico.
Stefano Lappe, imprenditore immobiliare e co-proprietario della superficie, raggiunto dalla "Regione" riflette sul progetto, sulle sue finalità e sui compromessi cercati e anche trovati, tanto da “meritare” un preavviso favorevole, a livello preliminare, da parte della commissione centro storico: «L’opzione rinnovo degli stabili esistenti è stata affrontata ma non poteva essere considerata. Così, con questo progetto abbiamo cercato di dare meno fastidio possibile alle case del nucleo, sfruttando non al massimo il potenziale edificatorio. Spesso il cambiamento viene purtroppo vissuto male.
Noi, con l’architetto, ci siamo impegnati per offrire la migliore soluzione possibile». Una soluzione che appunto, con il suo tetto piatto, le sue logge e le finestre verticali, è perfettamente in linea con le Norme di applicazione del nuovo Piano regolatore, anche riguardo all’obbligo tassativo di costruire a confine. Quanto ai contenuti, l’edificio dovrebbe ospitare monolocali destinati ad anziani autosufficienti e a studenti (si pensa al Dfa-Supsi). Il progetto andrà in pubblicazione nei prossimi giorni, probabilmente a partire da giovedì. Fra gli occupanti dell’attuale stabile affacciato su via Vallemaggia, che verrà contestualmente demolito, c’è Vedat Incir con il suo negozio “Vintage”: una perla nel contesto locarnese della compravendita di oggetti d’annata – fra cui la famosa collezione di chitarre e altra oggettistica d’antan – ma anche un “punto riparazioni” all’insegna del riciclo e della tutela ambientale. «Chi avesse uno spazio di almeno 150 metri quadrati a prezzi accessibili, nel Locarnese – dice –, sa dove trovarmi».