Locarnese

Accademia Dimitri verso il polo delle arti sceniche

Sembra certo il trasloco degli alunni della rinomata scuola pedemontana nell'ex Caserma di Losone. A Verscio, dove mancano gli spazi, rimarrà il Teatro

18 febbraio 2020
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«Il Teatro Dimitri deve rimanere vivo e a questo noi ci teniamo. Faremo di tutto per trovare un accordo con la Fondazione. Un ancoraggio storico e affettivo con Verscio rimarrà anche in futuro. In che modo, saranno le soluzioni logistiche a dircelo». Così si è espressa Wilma Minoggio, presidente del CdA dell’Associazione Scuola Dimitri, al riguardo degli ultimi sviluppi del trasferimento di buona parte dell’attività formativa dell’Accademia dalle Terre di Pedemonte all’ex caserma San Giorgio di Losone. Una partenza annunciata negli scorsi mesi, che aveva creato parecchio scalpore nelle Terre di Pedemonte, culla del mondo teatrale del noto clown Dimitri. A gennaio, per cercare di evitare “la partenza in blocco” dell’Accademia, il Municipio pedemontano ha nuovamente promosso un incontro fra le parti. «Per ora il discorso è un in sospeso – ha commentato Minoggio – Il Comune di Losone ha elaborato il suo progetto, il dossier si trova, per la parte pianificatoria, nelle mani del Cantone. Poi ci sarà anche la questione finanziaria da approfondire. Difficile esprimersi in termini di scenari futuri. L’idea di fondo è di creare, a Losone, un polo delle discipline artistiche del quale facciano parte anche altre realtà come la Scuola specializzata superiore per il cinema e la televisione (Cisa), il Dfa ed altre ancora, in modo da poter instaurare delle sinergie e delle collaborazioni. Una visione più allargata, quindi. Finché non siamo in possesso di tutti gli elementi necessari, ripeto, non potremo muoverci. All’esecutivo pedemontano abbiamo invece ribadito quello che si sa da tempo, e cioè che a noi occorrono al più presto nuovi spazi. Vorremmo proseguire la collaborazione con la Fondazione Dimitri (proprietaria di buona parte degli immobili impiegati per i corsi, ndr) per vedere in che modo lasciare, a Verscio, una parte dell’attività degli alunni. Faremo il possibile per trovare un accordo. Per il momento, comunque, continueremo a essere presenti nelle Terre di Pedemonte. Avremo modo di incontrarci nuovamente nei prossimi mesi. A tempo debito comunicheremo i cambiamenti».

‘Scelta comprensibile’

È un sindaco ormai rassegnato all’idea di veder partire l’Accademia Fabrizio Garbani Nerini: «È difficile pensare che resti ancora a Verscio. Purtroppo a livello logistico, non abbiamo soluzioni a breve termine da sottoporre. Loro hanno una certa fretta e gli spazi precari dei quali oggi dispongono in paese non sono certo la soluzione ideale. La ricerca di qualche nuova sistemazione presuppone ovviamente tempo e impegno. Dalle discussioni mi è parso di capire – ed è anche per certi versi comprensibile dal momento che a Losone avrebbero tutto lo spazio occorrente – che manchi anche un po’ la disponibilità. La strada mi sembra dunque tracciata, non abbiamo argomenti per poterli, a breve, trattenere e questo dispiace».

Losone, progetto a tappe

Come procede a Losone la creazione di quello che viene definito un “Polo delle arti sceniche”? «Abbiamo già alcune certezze, come il “Base camp” associato al Festival del film di Locarno – risponde il sindaco Corrado Bianda –. Il collaudo ha dato buoni risultati e la struttura sarà riutilizzata nelle prossime edizioni della kermesse cinematografica. Tra le ipotesi di lavoro c’è l’insediamento dell’Accademia Dimitri, che comunque utilizzerebbe solo una parte dell’enorme edificio; ma possiamo pensare anche ad altre realtà». Lo stabile è adatto? «Abbiamo fatto eseguire uno studio dall’architetto Michele Arnaboldi dal quale risulta che saranno necessari interventi. L’idea è quella di programmarli a tappe, perché i costi saranno alti». Una spesa sostenibile? «L’obiettivo del Comune, che è proprietario del comparto, è quello di far sì che il Polo delle arti sceniche si autofinanzi». Per quanto riguarda le questioni pianificatorie, la variante sarà in pubblicazione fino alla fine del mese di marzo; poi, se non vi saranno ricorsi, la palla passerà al Cantone per il nullaosta definitivo.