Locarnese

La donna era già morta da alcune ore

Presunto malore in via Pioda a Locarno: inconguenze nel racconto del compagno. Le ipotesi di reato: omicidio, in subordine omissione di soccorso

3 gennaio 2020
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Omicidio, in subordine omissione di soccorso: sono le ipotesi di reato per le quali il sostituto procuratore generale Nicola Respini ha ordinato l'arresto di un uomo sulla sessantina in relazione al presunto malore di una 52enne poi ritrovata morta nel suo appartamento di Solduno. Respini ha chiesto al giudice dei provvedimenti coercitivi la conferma del provvedimento restrittivo. Una decisione dovrebbe giungere nella giornata di domani.

L’arrestato è il compagno della vittima ed è stato lui a chiamare i soccorsi. L’elemento saliente dell’indagine riguarda alcune incongruenze piuttosto significative che sarebbero emerse fra quanto l’uomo aveva raccontato al telefono dando l’allarme e quanto poi constatato sul luogo dai sanitari e dalla Polizia. La donna risultava infatti già morta da alcune ore, quindi se una chiamata d’urgenza doveva essere fatta, avrebbe dovuto partire molto prima rispetto a quanto avvenuto. Non è dato sapere se l’incongruenza riguardi solo la tempistica degli eventi oppure anche altri aspetti. Comunque, nel corso dei primi interrogatori il fermato avrebbe fermamente negato ogni suo coinvolgimento.

Come accennato i fatti risalgono alla sera di San Silvestro, quando una chiamata alla centrale comune d’allarme segnalava la necessità di un intervento al numero civico 26 di via Pioda a Solduno per soccorrere una donna che avrebbe accusato un malore. Immediatamente è stato avviato il dispositivo, che ha dapprima portato sul posto i soccorritori del Salva e la Polizia comunale di Locarno (e in seconda battuta anche quella cantonale). Agenti e personale sanitario non hanno potuto che constatare il decesso della 52enne; decesso come detto non immediatamente precedente alla chiamata, ma risalente ad alcune ore prima. Per questa ragione il luogo è stato attentamente preservato da contaminazioni esterne in attesa dei riscontri tecnici da parte della Scientifica.

Un’inquilina tranquilla

Lo stabile in questione nella zona ovest di via Pioda, subito dopo la traversa di via del Passetto, sulla destra andando in direzione di Solduno. È uno stabile di 4 piani, più il pian terreno, che conta una quindicina di appartamenti. La donna abitava al secondo piano da sola. Da diversi anni aveva una relazione con l’uomo, ma i due non convivevano. Il contesto di vita della coppia parla di un forte disagio sociale. Comunque, stando ad informazioni raccolte sul posto, la donna sarebbe sempre stata un’inquilina tranquilla. Non si ricordano situazioni di particolare tensione avute con qualcuno di recente.

Come sempre in casi simili, dall’apparato d’indagine non filtrano informazioni. Si sa comunque che l’uomo posto in stato di arresto si sarebbe trovato assieme alla vittima prima dei drammatici eventi. Come la donna, anche lui ha passaporto svizzero. Il suo fermo è stato deciso immediatamente dopo la segnalazione e la scoperta del cadavere. Parte delle ombre che si addensano alla vicenda dovrebbe venir dissipata quando giungeranno le risultanze degli accertamenti medico legali avviati come da prassi. L’autopsia chiarirà dunque le cause del decesso, su cui ieri, quattro giorni dopo la morte, ancora non sono emerse indicazioni divulgabili.

Il 'precedente' del Continental

Il caso ricorda molto quello della donna ritrovata priva di vita all’interno di una stanza dell’Hotel Continental di Lugano il 27 luglio scorso. Anche in quella circostanza la Magistratura aveva disposto il fermo e l’incarcerazione del compagno, un 69enne. Questo, in attesa di poterne escludere un coinvolgimento diretto. Cosa che era poi avvenuta quando i risultati dell’autopsia avevano indicato che la morte era intervenuta per cause naturali.