La Sinistra non perdona un'interpretazione contabile per l'autosilo di Largo Zorzi e va dritta al Consiglio di Stato
Serviti e votati i preventivi 2020 viene servito, anche, il ricorso socialista. Andrà ad aggiungersi ad altre tre pendenze giudiziarie sempre partite dalla sinistra – consuntivo 2018, preventivo 2019 e credito quadro per la manutenzione stradale – e tuttora inevase. La quarta della serie, secondo quanto riferito stasera in Consiglio comunale a Locarno dal capogruppo Ps Pier Mellini, traduce quindi una necessità di coerenza.
Ma non solo: dai conti emergono presunte incongruenze come il mancato ammortamento dell’autosilo di Largo Zorzi, che secondo i socialisti da bene amministrativo non può diventare patrimoniale così come voluto dal Municipio. Ergo, a decidere cosa è giusto sarà il Servizio ricorsi del Consiglio di Stato.
Prima del voto ampiamente favorevole ai conti (fatta salva, anche qui, la sinistra in blocco) a far discutere sono stati più i contorni (due emendamenti) che il menu. Il primo, improvvisato dall’Udc Bruno Bäriswyl, proponeva in pratica un dimezzamento delle tasse di occupazione del suolo pubblico a carico degli esercenti «riportandole alle quote pre-crisi». Capito che legalmente la proposta non stava in piedi, Bäriswyl ha fatto un passo indietro, ma firmerà una mozione che dovrebbe raccogliere diverse adesioni.
Tramite il secondo emendamento – ugualmente “inventato” in zona Cesarini, ma dal Plr Alessandro Spano per il suo gruppo – l’idea era di destinare una domenica all’uso pubblico gratuito dei bus. Messa in contrapposizione con un emendamento aggiuntivo di Matteo Buzzi dei Verdi («che le giornate gratuite sui mezzi siano 20, come quelle in cui vengono superate le quote limite d’inquinamento dell’aria nel Locarnese»), la proposta Spano ha incassato il “lasciapassare” del Municipio e poi l’appoggio di una larga maggioranza del legislativo. Che allo stesso modo – con 26 sì, 11 no e un’astensione – ha infine approvato i conti.