LOCarno

'Urge dichiarare in città l'emergenza climatica'

A Locarno pronta una risoluzione per il legislativo. Un gruppo interpartitico chiede al Consiglio comunale di approvare il testo durante la prossima seduta

i giovani ci sono già arrivati, la politica non ancora (Ti-Press)
25 settembre 2019
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Dichiarare l’emergenza climatica e riconoscere “la necessità di attenuare al più presto possibile il cambiamento climatico e le sue gravi conseguenze sull’ambiente, sulla giustizia sociale, sugli impieghi, sulla salute e sull’economia”; ritenere che “la Città di Locarno debba adottare al più presto possibile misure concrete per attenuare il cambiamento climatico e le sue conseguenze ambientali e sociali”; impegnarsi “ad adottare tutte le misure necessarie entro la fine della legislatura, in particolare esaminando celermente tramite le sue commissioni gli atti parlamentari e i messaggi municipali attinenti al tema”. Questi i tre punti cardine della risoluzione (‘Dichiarazione dell’emergenza climatica: una presa di coscienza urgente e risoluta per l’ambiente, la giustizia sociale e la salute’) recapitata ieri sulla scrivania del Consiglio comunale di Locarno e sottoscritta da un gruppo interpartitico. Il gruppo che si è chinato sulla questione è composto dai Ps Pier Mellini, Fabrizio Sirica, Paolo Tremante, Sabrina Ballabio Morinini, Sabina Snozzi Groisman, Rosanna Camponovo insieme al Plr Marko Antunovic e ai Verdi Pierre Zanchi e Matteo Buzzi. Il documento inviato ieri chiede al legislativo cittadino di approvare, nel corso della prossima seduta, il suo contenuto dichiarando l’emergenza climatica. Una dichiarazione, si fa presente nel testo, analoga a quella già adottata dal Consiglio comunale di Ginevra lo scorso 16 maggio.

La risoluzione è scaturita da numerose considerazioni di carattere generale, come il fatto che il 2018 sia stato il quarto anno più caldo dopo l’inizio delle misurazioni a livello globale (e ancora non abbiamo un quadro generale sul 2019); inoltre, a meno di non attuare contromisure efficaci, nell’avvenire in Svizzera saremo confrontati con un aumento della temperatura di 5-6 gradi. Si legge altresì, che fra le previsioni, nei prossimi 20 anni, la Confederazione perderà i suoi ghiacciai e ciò avrà un impatto importante sull’approvvigionamento idrico… un’involuzione drammatica che “minaccerà non solamente l’ambiente, ma anche la giustizia e la coesione sociale, aumentando disuguaglianze e conflitti”. I firmatari ritengono perciò essenziale che lo sviluppo sostenibile faccia parte della politica municipale coniugandosi con l’Agenda 2030 dell’Onu, in particolare con l’obiettivo numero 11: “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili”.