Da Quartino a Locarno, con i nuovi orari dei mezzi pubblici, è diventato un percorso ad ostacoli, tra postale e treni presi in corsa
Nuovi orari dei mezzi pubblici: nell’Alto Gambarogno c’è qualcosa che non va. Si segnalano disagi, che hanno portato gli utenti a dover cambiare abitudini, ma anche a calcolare tempi di percorrenza più lunghi. Un’abitante di Quartino, ad esempio, spiega che dopo il 9 dicembre scorso (data dell’entrata in vigore dei nuovi orari) il viaggio per raggiungere Locarno dura molto di più. «Prima, da Contone o dalla fermata di Quartino-chiesa, prendevo il postale fino a Magadino e quindi il battello/navetta, che dal 2018 rientra nel tariffario Arcobaleno. In tutto impiegavo 30 minuti. Ora non si può più fare, poiché sono “saltate” le coincidenze».
Quindi, chi da Quartino vuole andare a Locarno deve prima avviarsi verso... Bellinzona: «È così. Con il postale vado fino a Cadenazzo, per poi prendere il treno Tilo per Locarno. Ma ciò funziona solo sulla carta». In che senso? «In pratica, se il bus ritarda di pochi minuti, perché la corsia preferenziale non è libera o per altri motivi, perdo il treno. Di solito arrivo a Cadenazzo, scendo le scale e attraverso il sottopasso di corsa. Se mi va bene salgo sul vagone passeggeri sudata e in affanno. Se va male, mi vedo partire il convoglio davanti al naso e mi tocca aspettare 30 minuti quello successivo». La soluzione? «Mi muovo con largo anticipo. Così, per essere a Locarno alle 10 parto da casa alle 8.30. Se prima impiegavo mezz’ora, ora devo calcolare un tempo di trasferta triplicato».
Toccati dai nuovi orari dei mezzi pubblici anche gli alunni delle scuole medie di Cadenazzo-Vira. Per permettere loro di prendere il bus o il treno del rientro a casa, la direzione a metà anno scolastico ha spostato le lezioni. In sostanza, l’ultima ora finisce cinque minuti prima (e di conseguenza inizia con lo stesso anticipo). Una scelta pratica, per ovviare al problema; alternative – ci dicono – non ce n’erano.
Criticità che non possono lasciare indifferenti. Soprattutto se si pensa che il Comune di Gambarogno da tempo si sobbarca il passaggio dei treni merci nel cuore delle località rivierasche, chiedendo in cambio miglioramenti per il trasporto delle persone. «Siamo a conoscenza di questi problemi – afferma il sindaco di Gambarogno Tiziano Ponti –. Da subito ci sono giunte segnalazioni e immediatamente ci siamo rivolti al competente Ufficio dei trasporti pubblici del Cantone, al quale abbiamo inviato una lettera chiedendo spiegazioni». La missiva ha già avuto risposta.
Una risposta ribadita a ‘laRegione’ dal capo del medesimo ufficio, Roman Zai: «La nostra pianificazione ha quale base i convogli a lunga percorrenza. Per lavori sulla Zurigo-Milano (che dal prossimo giugno si protrarranno fino alla fine del 2020) sono cambiati alcuni orari. Modifiche che a cascata hanno influenzato Tilo e bus. Purtroppo non abbiamo margini di manovra».
Una conseguenza, spiega Zai, è proprio la perdita della coincidenza con il battello a Magadino, per chi viene da Contone o Quartino. Mentre sulla navetta riesce a salire chi proviene dal Basso Gambarogno. «Lo sapevamo fin dall’inizio e lo abbiamo spiegato in diverse occasioni. La modifica è pure stata pubblicata sul progetto d’orario. Ma evidentemente l’informazione non è passata e quindi dovremo migliorare ulteriormente la comunicazione». Per la coincidenza serrata tra bus e treno a Cadenazzo? «Finora non ci è arrivata nessuna osservazione. È importante segnalare i problemi al nostro ufficio, così possiamo cercare soluzioni per quando ci sarà il prossimo cambio di orario. Magari, in accordo con l’impresa di trasporto, si potrà fare qualcosa già a giugno».