Lo storico albergo riapre (provvisoriamente) in modalità E-Rooms: niente reception, solo un 'totem' elettronico
La nuova vita dell’Esplanade di Minusio è inaspettata e segue un trend turistico in rapida evoluzione: l’E-Rooms. Lo storico albergo, chiuso dal 2016 per consentire l’inizio dei lavori di cantiere dell’adiacente complesso abitativo con sala congressi da 300 posti, riapre infatti domani in modalità “smart”: niente reception – al suo posto solo un “totem” elettronico – e servizi ridotti all’osso. Si tratta di una soluzione temporanea, che la Ticino Hotels Group ha adottato per evitare che una struttura alberghiera del genere, di pregio, comunque ampiamente utilizzabile, rimanga chiusa durante la stagione turistica.
Più avanti nel tempo qualcuno procederà con una ristrutturazione più importante, perché il futuro dell’albergo è strettamente legato al già citato complesso abitativo in costruzione grazie all’investimento di una cinquantina di milioni di franchi (terreno escluso) da parte di Domusdea Immobiliare di Locarno, la quale sta realizzando 38 appartamenti di standing elevato (la quota di residenze secondarie è del 56%) con sala congressi appunto, per aprire ad un’offerta in cui l’Esplanade avrà un ruolo centrale: è infatti previsto che l’albergo dovrà fornire per un minimo di 9 mesi all’anno i suoi servizi ai proprietari degli appartamenti. Renza De Dea, promotrice del progetto immobiliare, vede nell’abbinamento «l’occasione di offrire al Locarnese turistico un unicum nel suo genere. Nel nostro complesso residenziale si installeranno anche dei medici specialisti che intendono interagire in modo importante con la clientela alberghiera, nonché sfruttare la capiente sala congressi». Il complesso sarà pronto fra la primavera e l’estate del 2020.
Ma ciò che fa notizia oggi è, come detto, la forma “easy” temporaneamente assunta dall’Esplanade, che malgrado il periodo di inattività non è riuscito a scrollarsi di dosso il fascino di albergo storico che lo caratterizza da sempre. Un fascino che verrà offerto ora ad una clientela comunque piuttosto esigente in materia qualitativa, ma a cui basta l’accesso alla camera in forma ultra-semplificata.
Spiega Ania Rychlicki della Ticino Hotels Group che «non c’è “reception”, ma solo il “totem” con un terminale per gestire la propria prenotazione e ottenere tutti i codici necessari per accedere alla propria stanza». Per il momento l’unica presenza umana sarà quella di un gerente; non ci sarà ristorazione (solo un distributore automatico), ma ci sarebbe in vista un servizio per le colazioni. Altri servizi supplementari si aggiungeranno cammin facendo. Il “software” necessario per far funzionare l’E-Rooms è stato sviluppato dalla AntOptima Sa di Enzo Lucibello, che in questo segmento alberghiero si è buttato anima e corpo alcuni anni orsono e può oggi “contabilizzare” strutture così funzionanti ad Arbedo, in via Nassa a Lugano e al San Bernardino. «Si tratta di un trend in crescita: l’accesso “smart” all’hotel piace perché è sicuro e “trasforma” l’albergatore in un operatore proattivo rispetto all’ospite, al quale può proporre una serie di servizi supplementari. La gente sta cambiando le sue modalità di movimento e apprezza la possibilità di farlo liberamente, ad esempio senza vincoli orari. Così sarà l’Esplanade, dove ci si potrà accomodare grazie ai codici di prenotazione e di accesso alle camere», conclude Lucibello.