Locarnese

Seicento metri cubi di roccia franati in 120 secondi

Valle Vigezzo, emerge da una relazione tecnica che sarà consegnata alla Procura di Verbania. Evidenziata la necessità di posare reti paramassi molto più robuste

Ti-Press
20 aprile 2018
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Centoventi secondi, una porzione di tempo quasi impercettibile. Abbastanza per far crollare i 600 metri cubi di roccia che il 1° aprile scorso si sono staccati dalla parete rocciosa 60 metri al di sopra della Statale  337 della Val Vigezzo, causando la morte della coppia locarnese che, a bordo della propria autovettura, stava recandosi al Santuario di Re. Dapprima sono caduti alcuni piccoli blocchi che hanno impedito il transito all'autovettura dei ticinesi, poi, pochissimi secondi dopo si è verificato il collassamento dell'intero ammasso, interessando la Statale della Val Vigezzo per una lunghezza di 20 metri. La grandinata di massi, alcuni dei quali enormi, hanno spinto l'autovettura della coppia locarnese nella scarpata che scende sino alla linea ferroviaria della linea internazionale Vigezzina-Centovalle.

È quanto si legge in una relazione che sarà consegnata anche alla Procura di Verbania che sta indagando per omicidio duplice colposo. Relazione redatta dai tecnici del Sistema informativo frane dell'Arpa-Piemonte a seguito di un sopralluogo congiunto con gli esperti di Regione Piemonte e con i professionisti incaricati dal Comune di Re e da Anas per valutare quanto accaduto il pomeriggio di Pasqua. Si è avuto la conferma che i blocchi hanno spazzato via la rete paramassi esistente, realizzata per contenere massi di dimensione inferiore. Circostanza questa già all'attenzione del magistrato inquirente Sveva De Liguoro che sta indagando anche sulla frana del 18 marzo dello scorso anno a Cannobio che è costata la vita ad un motocilista ticinese. Nel corso dello stesso sopralluogo è quindi emersa la necessità di posare reti paramassi molto più robuste rispetto a quelle spazzate via il 1° aprile, con ancoraggi più profondi, in grado di opporre maggior resistenza nella malaugurata ipotesi di nuove frane. Questo intervento è in fase di ultimazione per cui si avvicina il giorno in cui riprenderà la circolazione dei treni della Vigezzina-Centovalli.