L'associazione degli 'Amici' protesta con la Città per il mancato inserimento nella lista dei 'Beni culturali'
Agli Amici del Teatro di Locarno non è piaciuto il mancato inserimento nella proposta “Beni culturali” dello stabile del Teatro di Locarno nei documenti pianificatori della Città. Per dirlo forte e chiaro, l’associazione ha scritto a Palazzo Marcacci.
“Questo stabile – si legge nella missiva – nella precedente normativa pianificatoria beneficiava di una protezione limitata alla struttura originale del Teatro – progettata dall’architetto Ferdinando Bernasconi con la consulenza del pittore Filippo Franzoni – con la possibilità di eliminare e sostituire le aggiunte successive nel contesto di una soluzione architettonica unitaria”. In altri termini, prosegue l’associazione Amici del Teatro, “l’edificio, in particolare la sala teatrale, non poteva subire modifiche che non rispettassero il valore storico e culturale di quello che da oltre cent’anni è il Teatro di Locarno”.
Tuttavia, “questo articolo è stato sostanzialmente modificato con la decisione del legislativo di Locarno del 21 marzo 2016 sulla base del convincimento del Municipio e della maggioranza del Consiglio comunale che ‘il vincolo conservativo non ha quindi più alcun senso in quanto le caratteristiche tipologiche e architettoniche del teatro originale che ne giustificherebbero la conservazione non sono più recuperabili’. Le nuove norme approvate (articolo 24) prevedono di conseguenza che l’attuale edificio possa essere completamente demolito e sostituito da un nuovo edificio di altezza ben maggiore dell’esistente”. Ciò, tenendo per altro conto che “contro alcune modifiche del Pr – fra cui anche l’articolo 24 – sono ancora pendenti alcuni ricorsi al Consiglio di Stato”.
Al di là di questo, agli Amici del Teatro fa specie che “il parere cantonale in merito al Kursaal non sia stato adeguatamente considerato nel momento della decisione del Consiglio comunale”. Poi viene citato un passaggio del 2012 in cui il Dipartimento del territorio sottolineava l’esigenza di una valorizzazione e conservazione con il vincolo di bene culturale di interesse locale, e rilevava l’esigenza “di mantenere il carattere, come in origine, di padiglione inserito in una serie di giardini pubblici ben curati”. Un carattere che “dovrebbe essere rafforzato e adeguatamente valorizzato quale degno e storico contrappunto a Piazza Grande”, scriveva il Dipartimento.
Considerazioni che sono “pienamente condivise” dagli Amici del Teatro, i quali trovano “poco rispettoso degli ideatori di questo edificio l’aver adottato una decisione che potrebbe avere come conseguenza il sacrificio di un’architettura di particolare pregio inserita in Largo Zorzi, che ha mantenuto la propria caratteristica, nonostante le aggiunte di dubbio gusto architettonico che si sono accostate negli ultimi anni per motivi di funzionalità”.
Pertanto, l’invito al Municipio è di “riconsiderare l’iniziale esclusione dalla lista ‘Beni culturali’ del Teatro di Locarno e ciò a maggior ragione se i ricorsi pendenti dovessero essere accolti. L’auspicio nostro e di coloro che frequentano il Teatro è quello di continuare a proteggere questo edificio contro possibili edificazioni che non solo priverebbero la Città di un’importante sala teatrale, ma altererebbero pure il disegno urbanistico di Largo Zorzi che, molto opportunamente, il Municipio vorrebbe valorizzare maggiormente”.