Losone

Losone, mamma Tomic vince il ricorso per la sua  naturalizzazione (finora negata)

(© Ti-Press / Samuel Golay)
20 settembre 2017
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Nuovo capitolo nella vicenda della richiesta di naturalizzazione che la mamma di Marko Tomic – il giovane condannato nel 2009 a dieci anni di carcere per l’omicidio di Damiano Tamagni – ha presentato al Comune di Losone. Il Consiglio di Stato nei giorni scorsi ha accolto il suo ricorso, annullando anche il secondo “no” uscito dal Consiglio comunale. Lo ha annunciato il sindaco di Losone Corrado Bianda, all’inizio della seduta del legislativo di lunedì sera.
La prima domanda era stata respinta nel maggio del 2015, nonostante il parere positivo del Municipio. Quest’ultimo, per forza di cose, aveva dovuto riportare la questione in Consiglio comunale (era il 2 ottobre 2016), proponendo però di non accordare l’attinenza alla donna. Così era giunta la seconda bocciatura. Mamma Tomic si è opposta e il servizio dei ricorsi del CdS le ha dato ragione. «Ora – ha affermato Bianda – dovremo capire come muoverci e quali passi intraprendere».

Nel corso della stessa seduta sono state accordate – non senza polemiche da parte della Lega (che ha votato contro) – altre quattro attinenze ad altrettanti cittadini stranieri.

Un altro tema caldo rimbalzato sui tavoli delle autorità losonesi è stato quello della canapa light. In risposta a un’interpellanza di Mario Tramèr (Ppd), il municipale Fausto Fornera ha spiegato la posizione del Comune: «Siamo in attesa di sapere quale sarà l’approccio del Cantone. Ci sono già giunte richieste per coltivazioni e vendita del prodotto, ma non abbiamo concesso i permessi. Alcune località ticinesi hanno posto dei limiti che vanno oltre le norme federali, mentre il CdS ha intenzione di aggiornare la legislazione cantonale. Noi dobbiamo decidere se emanare un’ordinanza o valutare caso per caso. Agli agenti della nostra Polizia è stato proibito il consumo di tale sostanza; stiamo valutando se introdurre vincoli anche per gli altri dipendenti comunali, che comunque devono attenersi a specifiche regole a tutela dell’immagine di Losone».