L’introduzione della tassa di collegamento proposta dal consigliere di Stato Claudio Zali, e approvata lo scorso 5 giugno dal popolo ticinese, avrà ripercussioni anche nelle località che alle urne l’avevano bocciata. È il caso di Ascona, che come Comune sarà assoggettato, soprattutto per quanto riguarda l’autosilo. A questo punto si pongono diversi quesiti e a farlo, in particolare, è il gruppo Ppd tramite un’interrogazione (primo firmatario è Patrick Passalia). “Il Municipio ha già potuto stimare il costo della tassa nel caso in cui dovesse entrare in vigore? A quanto ammonterà? Chi si assumerà tali costi, il Comune o l’utenza?”. E ancora: “Il costo orario dei parcheggi pubblici sarà modificato? Vi sono già state disdette di abbonamenti all’autosilo a seguito della lettera inviata dal Comune agli abbonati? Quanti sono i posti vacanti nello stesso autosilo attualmente? Quanti erano prima dell’introduzione della tassa di collegamento? Quanti abbonamenti disdetti sono stati nel frattempo compensati da nuovi abbonamenti? Il fatto che ci sarebbero stati dei ricorsi, e che gli stessi avrebbero ritardato la messa in vigore della normativa, era cosa nota: è stata valutata l’ipotesi di aspettare l’esito dei ricorsi prima di spingere gli utenti dell’autosilo a cercare soluzioni alternative, recapitando loro una lettera assai infelice dal profilo della comunicazione? Per Ascona, finanziariamente parlando, è preferibile la certezza di ritrovarsi l’autosilo semivuoto subito, ed assumersene i relativi costi in termini di mancati introiti, oppure correre il rischio di doversi assumere i costi della tassa di collegamento qualora i ricorsi venissero respinti?”.