Ustra non è intenzionata a dare seguito alla richiesta. I promotori della petizione si rivolgono quindi direttamente a Viola Amherd e Albert Rösti
“Dopo un’attenta analisi e profonda riflessione si è ritenuto di procedere con l’invio di una lettera al Consiglio federale”. Lo rende noto il Gruppo promotore ‘Sì ai ripari fonici’, convinto della necessità di realizzare una protezione fonica sul tratto autostradale tra Grono e Cama, incluse le frazioni di Leggia e Verdabbio. La petizione sottoscritta da 826 persone, ricordiamo, è stata consegnata nel marzo di quest'anno ai Municipi dei due comuni, i quali si sono quindi attivati prendendo contatto con l’Ufficio federale delle strade (Ustra). Ma come già avvenuto per richieste simili in passato, Ustra ha ribadito “che non ci sarebbe necessità di ripari fonici nei nostri comuni”, indicano nella nota odierna i promotori della petizione.
Interpellato dalla redazione il giorno della consegna delle firme, il direttore della filiale Ustra di Bellinzona, Marco Fioroni, aveva in effetti affermato che “i limiti definiti dall’Ordinanza contro l’inquinamento fonico sono rispettati”. I mezzi finanziari a disposizione, aveva aggiunto Fioroni, impongono di fare delle scelte, “dando la priorità a investimenti in zone dove questi limiti vengono superati”.
Il Gruppo promotore non ci sta e trova “corretto portare avanti la volontà espressa dalle molte persone firmatarie”, sottolineando che i Comuni di Grono e Cama sono “essenzialmente gli ultimi due della Valle rimasti privi di protezione fonica”. Ha dunque deciso di rivolgersi a Berna con una lettera all'attenzione di Viola Amherd, presidente della Confederazione, e di Albert Rösti, a capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni.