Crepa di 180 metri a sud di Mesocco: terreno a rischio crollo

Oltre ai vari problemi già noti, se ne aggiunge un altro causato dall’alluvione abbattutasi venerdì scorso sulla Mesolcina fra Leggia e Mesocco. Ossia un’ampia fessura del terreno apertasi nel tratto compreso fra lo svincolo autostradale di Mesocco castello (dove c’è la chiocciola di entrata e uscita) e la chiesa di Santa Maria situata poco più a sud, e meglio nelle vicinanze del piazzale dove si trova la postazione per il tiro al piattello.

La crepa è lunga 180 metri e larga 20-30 centimetri; per contro non se ne conosce con esattezza la profondità. Scoperta lo scorso weekend, viene monitorata. La fessura interessa un'ampia porzione di prato e bosco e le autorità temono il rischio di distacco di materiale che potrebbe riversarsi nel sottostante fiume Moesa. Sono in corso accertamenti da parte degli specialisti. In ogni caso l'accesso alla zona a est della chiesa di Santa Maria e del castello è vietato; si raccomanda inoltre a pescatori o escursionisti di non accedere alla Moesa tra Soazza e la zona interessata.

Il sindaco Mattia Ciocco non nasconde la sua preoccupazione: «Da una parte la situazione è abbastanza stabile, anche perché non vi sono più state forti precipitazioni. Ma in caso di altri eventi importanti, tipici dell'estate, temiamo uno scivolamento nella Moesa di un'ampia porzione di terreno prativo e boschivo». Appena a monte della crepa vi sono fra l'altro l'autostrada A13 e la strada cantonale, che finora non hanno subìto conseguenze e sono monitorate due volte al giorno con l'apposita strumentazione geodetica. In caso di crollo nel fiume, c’è il forte rischio che si crei una diga «che andrebbe subito eliminata» per evitare ogni tipo di rischio (crollo o esondazione) per le squadre di operai impiegate, pochissimi chilometri più a sud, fra Lostallo e Soazza, nella ricostruzione dell'A13 collassata. Sempre in caso di crollo, si teme anche per la stabilità dello svincolo medesimo di Mesocco Castello.