Repower vuole inserirsi nel mercato con un'offerta allettante. ‘Saranno valutate tutte le proposte con l’obiettivo di diminuire la bolletta ai cittadini’
È un’offerta che ha sicuramente suscitato interesse tra i Comuni del Moesano, quella presentata dal colosso energetico con sede a Poschiavo Repower. In sintesi – come aveva anticipato recentemente la Rsi – 6 milioni di franchi quale compensazione finanziaria per diminuire le tariffe nel 2025 e 2026, la garanzia di poi fornire energia alla tariffa di 9 centesimi per kWh per ulteriori cinque anni e l’intenzione di generare nuovi posti di lavoro nella regione. La condizione? Non rinnovare il contratto per la fornitura di energia con l’Azienda elettrica ticinese (Aet) che scade a fine 2026. Infatti attualmente Energia del Moesano (Edm) – società anonima di cui sono azionisti i Comuni di Mesolcina e Calanca – acquista energia da Aet, la quale viene poi venduta alle aziende di distribuzione della regione (comunali, intercomunali e Società elettrica sopracenerina) che la distribuiscono infine ai consumatori stabilendo autonomamente le tariffe. Edm che ha quindi come compito anche quello «di valutare tutte le offerte dei vari fornitori», spiega a ‘laRegione’ il vicepresidente Moreno Canonica. Ed è proprio quello che farà nei prossimi mesi, presentando poi ai Comuni «la migliore soluzione per l'utente finale per i prossimi anni e nel medio termine». Ricordiamo che entro fine agosto devono essere presentate le tariffe energetiche per l’anno successivo. In seguito vi è comunque ancora la possibilità di modificarle al ribasso, ma non di alzarle.
In ogni caso entro la fine dell’estate è previsto un incontro che coinvolgerà tutti i Municipi durante il quale si deciderà il da farsi. «L’obiettivo è quello di trovare la soluzione migliore per cittadini e attività economiche che attualmente sono penalizzati da tariffe molto elevate», afferma raggiunto dalla redazione Samuele Censi, sindaco di Grono, al quale gli fa eco quello di Mesocco Mattia Ciocco: «La priorità è quella di riuscire a far pagare il meno possibile l’elettricità alla popolazione». E in questo senso l’offerta di Repower aiuterà sicuramente, visto che genera concorrenza tra i fornitori di energia: «Sono convinto che in ogni caso nei prossimi anni vi sarà una diminuzione del prezzo», assicura il sindaco di Mesocco. Da parte sua Canonica auspica «compattezza» fra i Comuni, evitando quindi una frammentazione dell’approvvigionamento energetico (ovvero che diverse aziende di distribuzione si riforniscono da società energetiche differenti). «Uniti si ha maggiore forza sul mercato: maggiore è il volume di consumo che si può mettere sul piatto in una trattativa, più vantaggiose saranno le condizioni che si ottengono». Inoltre, se da un lato l’offerta di Repower presentata ai Comuni ha sicuramente suscitato interesse, dall’altro il vicepresidente di Edm rimane prudente: «Con buona probabilità le offerte attese da altri fornitori saranno in grado di competere con quella di Repower. Unicamente dopo attenta verifica di ognuna di esse, e dopo averne ulteriormente discusso e affinato tutte le condizioni proposte, Edm sarà in grado di fornire ai Comuni una o più soluzioni valide su cui decidere».
Ricordiamo che nel Moesano le tariffe sono tra le più alte della Svizzera italiana. Si tratta, come noto, di una conseguenza della strategia adottata in passato dalle precedenti direzione e Cda di Edm che acquistava tranche di energia a corto termine. E quando nel 2022 il costo dell’energia è schizzato alle stelle ha quindi dovuto comperare a prezzi proibitivi. La conseguenza è che nel 2023 vi è stato un aumento delle tariffe fino al 70% e anche per quest’anno vi è stato un incremento. Repower verosimilmente intende quindi approfittare di queste difficoltà per inserirsi in un mercato non di poco conto come quello del Moesano. Considerando anche che nei prossimi anni Cantone e Comuni potranno gestire le centrali idroelettriche presenti sul territorio le cui concessioni scadranno. In questo contesto Grono e Roveredo, Buseno e Castaneda hanno già deciso di esercitare a partire del 2028 il diritto di riversione per quella della Calancasca. Comuni e Cantone avranno però bisogno di un partner tecnico per gestire e valorizzare l’energia idroelettrica prodotta. E questo ovviamente Repower lo sa.
L'azienda con sede a Poschiavo – il maggior fornitore di energia nei Grigioni – oltre a mettere sul piatto fino a sei milioni per la riduzione di 5 cts/kWh per due anni e proporre un contratto per la vendita di energia a 9 cts/kWh per altri cinque anni, intende anche aprire una sua filiale nella regione (alla quale i Comuni potranno partecipare nella misura del 30%), generando quindi alcuni posti di lavoro. «L’offerta di Repower merita di essere approfondita», ribadisce Censi. «Se poi altri fornitori faranno delle proposte migliori, saremo aperti a discuterne». Anche secondo Ciocco la concorrenza in questo settore non può che portare benefici, ovvero a «una diminuzione del costo della corrente per i cittadini». Tuttavia, potrebbe pure esserci un rischio: singole aziende di distribuzione – come quelle comunali di Mesocco, Cama o Buseno; la Media Mesolcina Energia che serve Soazza, Lostallo e Leggia (dall’anno prossimo anche Grono); il consorzio Energia Elettrica Calanca che serve i Comuni della Calanca interna oppure la Ses che serve Roveredo, San Vittore, Castaneda e Santa Maria – potrebbero decidere autonomamente di accogliere l’offerta di Repower o di altre società per il proprio comprensorio. In ogni caso «abbiamo piena fiducia in Edm che valuterà questa offerta così come le altre controproposte», rassicura il sindaco di Mesocco. Anche perché, quando è stata fondata nel 2004, l’obiettivo era proprio quello di riunire sotto un unico cappello i Comuni del Moesano nell’ambito della gestione e acquisto dell’energia elettrica necessaria a coprire il fabbisogno degli utenti.
Da parte sua anche Aet rimane ovviamente interessata al Moesano e presenterà a sua volta un’offerta, come ci conferma il direttore Roberto Pronini: «Dal 2011 collaboriamo con Edm, fornendo fra l’altro la cosiddetta energia di complemento», ovvero, semplificando, quella che manca una volta esaurita quella prodotta sul territorio. «Desideriamo consolidare questa collaborazione continuando a fornire il nostro supporto, sviluppando anche nuove soluzioni energetiche, rendendo così il prezzo più vantaggioso». E proprio per quanto riguarda il costo dell’energia, «nei prossimi anni nel Moesano si abbasserà in modo importante. In questo contesto intendiamo accompagnare maggiormente Edm nella definizione della sua strategia di acquisto». Strategia che «prevede una minore esposizione ai rischi di mercato e una maggiore stabilità del prezzo nel tempo per i clienti finali». Aet propone inoltre «di lasciare l’autonomia decisionale nelle mani delle aziende di distribuzione locali» e quindi in pratica ai Comuni. Non da ultimo Pronini ricorda che Aet «già attualmente impiega nove collaboratori domiciliati nel Moesano. Un numero che prevediamo possa aumentare in futuro». Il direttore infine sottolinea che Aet continuerà in ogni caso a essere presente sul territorio visto che si è aggiudicata l’appalto per la manutenzione delle linee elettriche e delle sottostazioni di Swissgrid nella regione fino al 2028. Insomma «tra Ticino e Moesano vi è una prossimità territoriale, ma anche culturale e linguistica che facilita la collaborazione. Una collaborazione che miriamo a sviluppare e ampliare».