Grigioni

Riapre la strada della Val Calanca colpita dall'ennesima frana

Lo scoscendimento è avvenuto venerdì attorno alle 23. Da oggi, domenica 24 settembre, la carreggiata è nuovamente percorribile

(Rescue Media)
24 settembre 2023
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Non c’è tregua per la strada della Val Calanca: venerdì attorno alle 23 a Molina Bassa (frazione di Buseno) una nuova frana ha infatti invaso la carreggiata, obbligando le autorità a chiuderla con il conseguente isolamento di circa 350 persone che abitano in valle. Sabato la strada è stata riaperta fino a Buseno, mentre da oggi, domenica 24 settembre, alle 16.30 è nuovamente percorribile nella sua totalità. Riapertura che è stata possibile grazie ai lavori di sgombero che sono stati effettuati nei tempi previsti, ha indicato a Keystone-Ats Sven Fehler, responsabile per i progetti dell’Ufficio tecnico cantonale circondario 2 di Mesocco. Non si sono registrati feriti.

Concretamente a causa delle forti precipitazioni, si sono staccati dalla montagna 300 metri cubi di roccia e detriti, di cui circa 180 – stando alla Rsi – sono finiti sulla carreggiata che si trova 200 metri più in basso. Sabato i tecnici arrivati sul posto sono giunti alla conclusione che non sarebbero avvenuti altri crolli, permettendo così alle autorità di sgomberare le macerie e riparare la strada. In ogni caso la stabilità della parete rocciosa è monitorata tramite radar.

Ricordiamo che recentemente la strada è stata colpita da massi in altre occasioni: lo scorso 4 dicembre si erano staccati dalla montagna 600 metri cubi di roccia, di cui circa 150 erano finiti sulla carreggiata tra il bivio per Castaneda-Santa Maria e Molina, frazione di Buseno. Allora circa 450 abitanti della valle erano rimasti isolati per cinque giorni. Un altro scoscendimento era poi avvenuto lo scorso 21 aprile nel tratto tra il Ponte ad arco sulla Calancasca e Molina. In quell’occasione dei detriti avevano anche danneggiato il cofano di un’automobile, senza tuttavia provocare feriti. La strada era inizialmente rimasta completamente chiusa fino alle 16 dello stesso giorno, per poi rimanere sbarrata di notte (per motivi di sicurezza) fino al 25 aprile.

A seguito dell’importante frana di dicembre la vicesindaca di Buseno, nonché granconsigliera, Rosanna Spagnolatti aveva presentato un’interpellanza nella quale riteneva doveroso trovare una soluzione per aumentare la sicurezza per gli utenti della strada colpita nel corso degli anni da numerosi scoscendimenti. Da parte sua il governo grigionese aveva risposto che "a seconda della situazione può essere considerata la realizzazione di opere di protezione (reti di protezione contro la caduta di massi, valli di protezione, gallerie artificiali o gallerie)". Il Consiglio di Stato aveva sottolineato che la sfida di riconoscere tempestivamente i pericoli naturali e di conseguenza attuare misure di protezione adeguate "è diventata più grande negli ultimi anni, non da ultimo nell'ottica dei cambiamenti climatici, e occuperà il Cantone anche in futuro". Il governo retico aveva poi precisato che si sta appurando "se è avvenuto un cambiamento dei rischi, ad esempio a seguito di un aumento della frequenza degli eventi". In questo senso il rapporto dovrebbe essere presentato a breve: se il valore limite del rischio risultasse superato, saranno presi in considerazione dei provvedimenti per incrementare la sicurezza della circolazione sulla strada della valle.

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