Grigioni

Tutti i progetti, idee e iniziative del Parco Val Calanca

Scatta la fase d'esercizio della realtà che vuole salvaguardare e valorizzare la valle. Sabato grande festa per la consegna ufficiale del marchio

(Ti-Press)
18 settembre 2023
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Consapevole del sostegno delle autorità comunali e della stragrande maggioranza degli abitanti, la realtà del Parco Val Calanca si prepara a entrare nel vivo. Dopo i quattro anni di ‘apprendistato’ (fase di candidatura dal 2020 al 2023), a partire dal prossimo mese di gennaio il progetto partirà infatti con la sua fase di esercizio decennale, diventando ufficialmente il primo parco naturale della Svizzera italiana riconosciuto a livello nazionale. Un traguardo celebrato sabato ad Augio insieme alla popolazione in occasione della tradizionale festa degli alpigiani, impreziosita quest’anno dalla cerimonia che ha visto la consegna del marchio. Presenti Simone Remund dell’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam), i municipali e il consigliere di Stato Jon Domenic Parolin. Raggiante il direttore del parco Henrik Bang. «È stato un percorso iniziato in concomitanza con lo scoppio della pandemia, ciò che ha complicato le prime fasi in cui era importante potersi muovere fisicamente e conoscere la gente in presenza. La votazione popolare di fine gennaio 2023, quando la popolazione dei quattro comuni si è espressa a favore dell’adesione definitiva al parco nella misura del 93%, significa che quanto fatto è stato apprezzato e questo ci riempie di soddisfazione e ci ripaga di tutti gli sforzi fatti. Bisogna ringraziare tutti: comitato, enti, associazioni, popolazione. Ho molto apprezzato il calore e la partecipazione degli abitanti, che da subito hanno manifestato il loro sostegno a questa realtà. Ricordo la frequentatissima conferenza sulle castagne a Buseno, venerdì 2 ottobre 2020, in una serata con temporali violentissimi, poco dopo il periodo più duro della pandemia. Una cosa che da subito ci ha fatto capire cosa significhi il parco per la popolazione residente».

Oltre a rappresentare un momento speciale dopo il grande lavoro svolti negli ultimi anni, per i responsabili del parco – che si estende su superficie di 140 chilometri quadrati comprendente i territori comunali di Buseno, Calanca, Rossa, Santa Maria e Mesocco – la giornata di sabato è stata l’opportunità per fare il punto sulla visione per la fase d’esercizio tra il 2024 e il 2033 per la quale è stato elaborato un Piano di gestione. Gli assi strategici rimangono i medesimi messi in cantiere nella fase di candidatura, nella quale il direttore Bang e i suoi collaboratori hanno già iniziato a proporre eventi e progetti per un totale di circa 150 iniziative. Si va dalla valorizzazione e conservazione del territorio naturale al rafforzamento dell’economia, fino alla promozione della cultura e delle tradizioni locali. Il tutto con l’obiettivo di fondo di contribuire a mantenere ‘viva’ la valle, incentivare l’economia locale, aprirsi maggiormente al turismo e rendere la zona più attrattiva per eventuali nuovi residenti.

Focus su ambiente e settore agricolo

In uno spazio di natura incontaminato come la Calanca, grande attenzione sarà ovviamente posta alla biodiversità e alla protezione del paesaggio. Sono state definite le specie e gli ambienti prioritari da promuovere e tutelare, così come un piano di gestione per la lotta alle neofite invasive. Non mancherà poi l’impegno per il settore agricolo e per il recupero degli alpeggi. Le sinergie tra parco regionale e aziende agricole sono state analizzate e verranno concretizzate durante la fase di esercizio. Nel frattempo, la nuova realtà si è comunque già profilata assumendo, in collaborazione con la Società agricola del Moesano, il ruolo di ente promotore e di coordinatore di alcuni progetti agricoli in corso, organizzando corsi di formazione per i contadini locali e sostenendo il progetto per la valorizzazione della carne di capra.

Il valore del marchio

È vasta la gamma di prodotti agricoli e artigianali creati da aziende presenti nel perimetro del parco. In questo senso, l’attribuzione del marchio del parco (che potrà essere messo in evidenza dai produttori) consentirà di aumentare la propria visibilità sul mercato e di mostrare alla clientela una precisa identificazione. Il parco certifica che le materie prime principali provengano dal perimetro del parco, e che il valore aggiunto resti per almeno l’80% nel suo perimetro. Attualmente i prodotti agroalimentari vengono immessi sul mercato prevalentemente tramite vendita diretta dalle stesse aziende produttrici. E in questo senso si pensa dunque a un negozio online. Il parco continuerà poi a sostenere produttori e artigiani locali con numerosi eventi in valle, così come promuovendo l’etichetta della Val Calanca a manifestazioni di respiro cantonale e nazionale.

Non va dimenticato il filone turismo, diffuso soprattutto in estate, grazie anche alle residenze secondarie. Sono circa 12mila i pernottamenti annuali (per la maggior parte durante il periodo estivo) nel perimetro del parco, caratterizzati da una forte stagionalità estiva. Il parco si impegnerà anche per contrastare la carenza di strutture ricettive e incentivare le collaborazioni con i partner turistici interni ed esterni. Ma non si punta solo all’aumento del numero dei passaggi, ma ad attirare visitatori in linea con le peculiarità della valle e disposti a contribuire, anche finanziariamente, al suo sviluppo. Il parco intende accogliere questi ospiti – oggi per la maggior parte provenienti dalla Svizzera tedesca – con una serie adeguata di proposte ed esperienze volte a favorire la conoscenza del territorio e della realtà alpina. Per Bang bisogna dunque insistere con offerte e attività per gruppi, come le settimane di escursioni, di volontariato e trekking che già vengono organizzate.

Ipotesi campeggio e colonnine di ricarica

Riflettendo sulla possibilità di realizzare strutture ricettive alternative, spunta poi l’idea di riuscire a realizzare un campeggio. Sempre in ottica turistica, i tempi sembrano maturi per introdurre una rete di colonnine di ricarica elettriche per biciclette e automobili. Il Comune faro per questa iniziativa è quello di Rossa. Bang indica che è stata coinvolta anche la Regione Moesa per uno studio volto a valutare il reale fabbisogno di colonnine in tutti i 12 comuni di Mesolcina e Calanca. Durante la fase d’esercizio si punterà inoltre a consolidare la collaborazione con gli istituti di ricerca presenti. Il ruolo del parco, prosegue Bang, è anche quello di sostenere comuni, enti, associazioni nell’ambito dei propri progetti, assumendo un ruolo di piattaforma di coordinamento e ponendosi come interlocutore privilegiato. Un esempio concreto che rende l’idea dell’utilità della nuova realtà è il previsto risanamento dell’antica mulattiera che da Arvigo sale a Braggio; per questa iniziativa il parco regionale supporta il Comune di Calanca per la raccolta fondi al fine di completare il piano di finanziamento dell’opera, che una volta conclusa sarà promossa e valorizzata in chiave turistica-didattica proprio dai dipendenti del parco. Le iniziative esterne potranno essere sostenute pure tramite il finanziamento di studi di fattibilità.

Promossi 150 progetti e iniziative

Come detto sono circa 150 i progetti promossi dal parco a partire dal 2020: conferenze, mercatini, escursioni, giornate di raccolta rifiuti, attività didattiche, culturali e tanto altro. Senza dimenticare il completamento di progetti come il recupero di quattro ettari di selva castanile a Buseno, il ripristino di un biotopo a Giova e il risanamento di 1’700 metri lineari di muri a sacco a Scatta-Calvari. È possibile in futuro un estensione del parco sul territorio di altri comuni. Nella fase d’esercizio il budget del parco aumenterà e deve ancora essere definito dall’Ufam. Si comincia con 1,1 milioni di franchi per il 2024, circa il doppio rispetto alla fase di candidatura.

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