Provvidenziale la segnalazione della vittima. Le manette ai polsi del corriere sono scattate a Castione
È finita a Castione, con le manette ai polsi, la fuga di un corriere della truffa della cosiddetta telefonata shock. Il fermo, comunica la Polizia cantonale grigionese, è avvenuto in collaborazione con la Polcantonale ticinese, ed è stato possibile grazie alla tempestiva segnalazione da parte della vittima della truffa. Mentre quest'ultima era al telefono con i malfattori, suo marito ha infatti allertato gli agenti grigionesi. Sulla base di questa segnalazione, dopo un passaggio di consegne controllato a San Vittore, il corriere, come detto, è stato fermato in territorio ticinese. Insieme alla Procura, la Polizia cantonale dei Grigioni ha avviato ulteriori indagini.
Ricordiamo che recentemente era stato comunicato l’arresto di una 34enne cittadina polacca, avvenuto alla fine di maggio, che aveva raggirato un’anziana sempre di San Vittore. Dall’inchiesta di polizia è poi emerso il suo coinvolgimento in altri casi di truffa avvenuti in Ticino.
Concretamente la donna aveva chiamato l’anziana spacciandosi per una presunta funzionaria, e in perfetto italiano le aveva fatto credere che sua nipote avesse causato un grave incidente stradale a Lugano. Per evitare a quest’ultima una lunga pena detentiva, all’anziana era stata richiesta una somma di denaro molto elevata a titolo di cauzione. La vittima, in evidente stato di shock, aveva dunque racimolato una somma importante (a cinque cifre) e diversi gioielli di valore, consegnadoli poi a una corriera presentatasi al suo domicilio.