Rispondendo a un'interpellanza di Rosanna Spagnolatti (Centro) sulle frane, il Consiglio di Stato indica che le indagini sui rischi termineranno in estate
"A seconda della situazione può essere considerata la realizzazione di opere di protezione (reti di protezione contro la caduta di massi, valli di protezione, gallerie artificiali o gallerie)". È quanto afferma il governo grigionese rispondendo a un'interpellanza presentata della granconsigliera Rosanna Spagnolatti (Centro) – e firmata da una cinquantina di altri deputati – in merito alle numerose frane che nel corso degli anni hanno invaso e danneggiato la strada della Val Calanca. La vicesindaca di Buseno riteneva "doveroso che venga trovata una soluzione" per aumentare la sicurezza per gli utenti della strada. Spagnolatti aveva presentato l'atto parlamentare dopo la frana del 4 dicembre che aveva danneggiato la carreggiata. Carreggiata i cui lavori di ripristino inizieranno a fine giugno/inizio luglio, come aveva recentemente indicato l'Ufficio tecnico dei Grigioni. Nel frattempo, lo scorso 21 aprile, altri detriti avevano ancora invaso la strada, danneggiando il cofano di un'automobile, senza tuttavia provocare feriti.
Spagnolatti chiedeva in particolare se il governo era a conoscenza del pericolo, se ha preso in considerazione un concetto globale di intervento per tutta la strada di valle e se intendeva valutare la possibilità di costruire una o più gallerie nei punti particolarmente pericolosi. Innazitutto, il Consiglio di Stato retico comprende come "questo pericolo comprometta la sensazione di sicurezza degli abitanti della Valle Calanca". La sfida di riconoscere tempestivamente i pericoli naturali e di conseguenza attuare misure di protezione adeguate "è diventata più grande negli ultimi anni, non da ultimo nell'ottica dei cambiamenti climatici, e occuperà il Cantone anche in futuro". In secondo luogo il governo precisa che si sta appurando "se è avvenuto un cambiamento dei rischi, ad esempio a seguito di un aumento della frequenza degli eventi". In questo senso "le indagini saranno concluse nell'estate del 2023. Se il valore limite del rischio risultasse superato, verranno presi in considerazione dei provvedimenti". Provvedimenti che potranno quindi anche contemplare la realizzazione di una o più gallerie o addirittura "lo spostamento della strada cantonale, come avvenuto a sud-ovest di Selma". In ogni caso vengono già effettuati una sorveglianza periodica e interventi per rimuovere masse di rocce instabili. Progetti concreti per incrementare la sicurezza della circolazione sulla strada della valle saranno valutati una volta terminate le indagini.