Il governo grigionese si dice contrario alla richiesta per una questione di principio: ‘Solo attraverso la naturalizzazione’
Il governo retico è contrario all'introduzione di un diritto di voto e di eleggibilità per gli stranieri a livello cantonale. Ha pertanto respinto una proposta in tal senso del Partito socialista, dei Verdi e dei Verdi liberali.
La partecipazione politica può essere una parte importante del processo di integrazione in una società, si legge nell'atto parlamentare. Con un'elevata percentuale di stranieri e la loro non partecipazione alle decisioni politiche si crea un deficit democratico, sottolineano la sinistra e il Pvl.
Nella sua risposta odierna, il governo grigionese non contraddice questa argomentazione. Tuttavia si dice contrario alla richiesta per una questione di principio. L'esecutivo è del parere che gli stranieri debbano poter partecipare alla vita politica a livello cantonale soltanto attraverso la loro naturalizzazione.
Nel Canton Grigioni vige già il diritto di voto e di eleggibilità facoltativo per gli stranieri a livello comunale. Secondo il governo retico ciò costituisce una via di mezzo giustificata, che ha dato buona prova di sé. Trentadue dei 101 comuni grigionesi fanno uso di questo diritto.