Per la vicesindaca di Buseno Rosanna Spagnolatti è necessario individuare una soluzione per una zona già toccata in passato da scoscendimenti
«Per fortuna, anche questa volta, nessuno passava di lì, ma non possiamo continuare a sfidare la sorte». Pure lei isolata in quel di Buseno, la locale vicesindaca Rosanna Spagnolatti non nasconde un po’ di preoccupazione a poche ore dalla frana scesa sulla strada cantonale tra Castaneda e Buseno. Circa 10 metri cubi di materiale riversatisi sulla carreggiata che al momento isolano dal resto del mondo la popolazione (all’incirca 400 i residenti) dei comuni di Buseno, Calanca e Rossa. Pure tranciati i cavi della fibra ottica, per cui la zona risulta priva di rete Internet. «Il mio timore, condiviso da altri abitanti, è che non sarà l’ultima frana. C’è ancora tanta roccia instabile in quel tratto di strada. Per cui, a bocce ferme, una volta capito bene quanto successo, bisognerà sedersi al tavolo con il Cantone, proprietario della strada, per valutare delle possibili soluzioni».
Sono in effetti molteplici gli scoscendimenti avvenuti su quel tratto di strada negli ultimi decenni. Oltre a quelli del 2007 e del 2010 (che non avevano comportato chiusure prolungate della strada), Spagnolatti ricorda «la grossa frana del marzo 2016», quando l’alta Valle fu tagliata fuori dal mondo. «Fortunatamente dopo qualche giorno si riuscì a consentire il transito dei veicoli attraverso una strada alternativa. Ma in questo caso di alternative non ce ne sono».
L’impressione è che ci vorrà tempo, forse giorni, per sgomberare la il manto stradale. «Domani ci sarà forse più margine per capire meglio. Anche perché, a parte il materiale sulla strada, ho visto personalmente buche nell’asfalto molto importanti provocate dalla caduta di grandi massi». La speranza è che non si arrivi alla situazione del 2007, quando l’imponente frana di Arvigo all’altezza delle cave Polti aveva isolato per una settimana la valle a partire da Buseno. «In queste situazioni, oltre al fatto di non potersi recare al lavoro, si pone il problema dei servizi per gli anziani che necessitano dell’assistenza a domicilio. C’è poi la questione della scuola: la sede di valle è a Castaneda, e domani quindi i bambini della Calanca interna non potranno essere in classe». In caso di chiusura prolungata della strada, i beni di prima necessità non dovrebbero rappresentare un problema. «Indipendentemente da queste situazioni, la gente che risiede in valle è abituata a fare scorte non avendo la comodità di un negozio di alimentari dietro l’angolo. In caso di necessità, c’è comunque il negozietto di alimentari a Selma».