Due cittadini si rivolgono al Tram di Coira contestando la comunicazione del Municipio sulla possibilità di candidarsi anche il giorno dell’elezione
Le elezioni comunali siano annullate – e tutto l’iter ripetuto correttamente – perché il Municipio "veicolando un’informazione scorretta, confusa e contraddittoria" da una parte "compromette gravemente la libera e corretta formazione ed espressione del voto dei cittadini elettori generando totale smarrimento" e dall’altra "inganna i potenziali candidati al Municipio che si vogliono seriamente presentare all’elezione". In soldoni è questo il tenore del ricorso inoltrato – con richiesta di effetto sospensivo – al Tribunale amministrativo del Canton Grigioni da due persone domiciliate nel Comune di Calanca assistite dall’avvocato Roberto Keller. Comune dove l’elezione del Municipio e del sindaco avviene per scrutinio segreto in occasione di un’Assemblea comunale, per l’occasione convocata la sera di lunedì 28 novembre al Pretorio di Arvigo. Ieri, lunedì 7 novembre, scadeva il termine per l’inoltro delle candidature. A questo riguardo, a due riprese e con due distinti comunicati, il 24 ottobre e il 31 ottobre il Municipio ha indicato che per la legislatura 2023/26 si mettono a disposizione tre dei cinque municipali uscenti, ossia Rosilde Gadola-Bogana, Andrea Marghitola e Dorothea Rigonalli-Buchs; ha poi aggiunto che quest’ultima si candida per la funzione di sindaco oggi ricoperta da Anton Theus che, insieme alla collega Jessica Spadini, non sollecita la rielezione al termine del proprio mandato iniziato nel gennaio 2019. Interpellati oggi pomeriggio dalla redazione, né la Cancelleria comunale né il sindaco uscente sono stati in grado di dire se siano state depositate altre candidature. «Sono assente e non sono al corrente», ha tagliato corto Theus.
Chi non ha tagliato corto sono invece i ricorrenti. Secondo i quali – si legge nelle loro dodici pagine inoltrate a Coira – il Municipio sia il 24 ottobre, sia il 31 ottobre in quella che viene definita ‘Implementazione comunicato stampa del 24 ottobre’, scrive e ripete cose sbagliate e, nel secondo caso, non presenti nello Statuto comunale. Comunicazioni ritenute "altamente lesive del diritto di voto nella sua espressione più ampia". Così facendo "il pregiudizio causato esplica i suoi effetti sia sull’elettorato passivo, sia su coloro che potrebbero assurgere a potenziali candidati".
Nel primo caso, dopo aver informato che si ricandidano tre municipali uscenti su cinque, l’esecutivo locale aggiunge che "rimangono due seggi vacanti". In realtà – obiettano i ricorrenti – così facendo l’esecutivo fa credere agli eventuali interessati a candidarsi che i posti a disposizione in Municipio siano soltanto due. I seggi che gli elettori dovranno attribuire col loro voto sono infatti cinque, tre dei quali non per forza sono destinati automaticamente ai tre uscenti. Uscenti che (uno, due o tutti e tre) in teoria potrebbero anche non venire rieletti qualora vi fossero più di cinque candidati. In definitiva i ricorrenti sostengono che "non è compito del Municipio in carica fungere da sponsor per qualsiasi candidato, poco importa se uscente o meno. Ne va della trasparenza e parità di trattamento. Affermazioni simili possono influenzare l’elettorato, specialmente quello più sprovveduto". Dando per scontato che i tre uscenti "sono già praticamente rieletti e confermati", i ricorrenti ritengono il testo municipale "fuorviante e che può portare a grande confusione". Questa la prima obiezione.
La seconda riguarda una frase aggiunta il 31 ottobre. Che recita così: "Non sono eleggibili solamente i candidati proposti per iscritto, bensì tutte le persone che soddisfano i requisiti generali di eleggibilità, pertanto altri candidati aventi il diritto di voto possono essere proposti ancora durante l’Assemblea comunale del 28 novembre 2022". Per lo svolgimento delle elezioni, prosegue la nota municipale, fanno stato le disposizioni dello Statuto comunale del Comune di Calanca e della Legge sui diritti politici nel Cantone dei Grigioni valida dal giugno 2022. Per contro i ricorrenti sottolineano che lo Statuto comunale indica chiaramente nell’articolo 11 che "le candidature devono essere inoltrate per iscritto al Municipio tre settimane prima dell’elezione". Lo stesso Statuto "non prevede altra possibilità di proporre delle candidature". Nemmeno, aggiungono, la legge cantonale si esprime in questi termini. Semmai lo Statuto comunale "prevede un’unica eccezione per la presentazione di nuovi candidati, ossia nel caso ove fosse necessario un secondo turno, poiché sono stati eletti meno candidati dei seggi a disposizione". Ma questo non può avvenire "durante l’Assemblea elettiva e meno ancora oralmente". Infatti i cittadini "devono potersi fare un’idea a tempo debito dei candidati, ossia nei termini previsti dalla legge, e non possono venire sorpresi all’ultimo minuto da candidature selvagge, siano esse serie, d’appoggio o di disturbo".