Nuove scuole da 7 milioni: un ex sindaco ritiene l’informazione municipale lacunosa sulle conseguenze finanziarie. La sindaca: ‘Massima trasparenza’
‘Troppe le incognite finanziarie non sufficientemente chiarite dal Municipio, perciò si annulli la votazione popolare di domenica 25 settembre sullo stanziamento di 7,1 milioni necessari alla realizzazione del nuovo centro scolastico comunale’. Tagliando con l’accetta è questo il succo del ricorso interposto nei giorni scorsi dall’ex sindaco di San Vittore Luciano Annoni al Tribunale amministrativo dei Grigioni. Ricorso che rischia di creare scompiglio in paese a pochi giorni dalla chiamata alle urne che segue l’accettazione del credito da parte dell’Assemblea comunale, lo scorso 5 settembre, con 77 sì, 7 no e 15 astenuti. Ricorso le cui critiche vengono rigettate dal Municipio, il quale nelle proprie osservazioni spedite oggi a Coira invita il Tram a respingerlo e in via subordinata a non concedere l’effetto sospensivo.
La sindaca Nicoletta Noi-Togni, sentita dalla redazione, rivolge severe critiche all’estensore («durante l’Assemblea non ha minimamente accennato alla presunta necessità di rinviare la decisione assembleare e/o la votazione popolare») e assicura che tutta l’operazione «è stata sempre portata avanti con la dovuta trasparenza». Perciò esorta la popolazione a votare: «Visto che lo si sta già facendo per corrispondenza, il Tribunale amministrativo dovrà esprimersi in tempi brevi. È comunque importante informare la cittadinanza sul fatto che finora non c’è nulla di sospeso, mancando una decisione sull’effetto sospensivo, e che pertanto può continuare a votare regolarmente. La ringrazio se vorrà farlo con forza, facendo valere quella volontà, più volte espressa in Assemblea, di sostegno ai nostri bambini. I quali non possono più restare a lungo nell’attuale vecchia scuola, viste talune situazioni di pericolo che si accentueranno nel tempo. Non vorremmo insomma doverli spedire nelle scuole di altri Comuni. Il nuovo impianto va peraltro a sostegno di tutta la popolazione che, in caso di catastrofe, non dispone attualmente dei necessari posti di protezione civile».
Durante l’Assemblea del 5 settembre, ricordiamo, non erano mancate critiche sulla spesa ritenuta non indifferente da taluni abitanti. Timori rispediti al mittente dalla capodicastero Finanze Elena Pizzetti Canato che aveva rassicurato sulla fattibilità e sostenibilità finanziaria del progetto per le casse comunali. Da notare, peraltro, che il capitale proprio supera i 7 milioni di franchi (cifra invidiata da molti Comuni) e che il tasso d’imposta è del 75% (idem). Non la pensa così Annoni che nel ricorso chiede l’annullamento della votazione popolare (e in ogni caso la concessione dell’effetto sospensivo al ricorso) rinviandola a tempo debito. A suo dire l’importante credito "potrà essere messo in votazione quando il Municipio avrà pubblicato un chiaro messaggio informativo" rispettoso dei criteri di completezza e oggettività sanciti dalla Costituzione federale e dalla Legge federale sui diritti politici. Qualora la votazione avesse invece luogo ugualmente, l’ex sindaco chiede al Tram che la stessa venga annullata e, appunto, "ripetuta in un secondo tempo con la messa a disposizione agli aventi diritto di voto di tutte le informazioni carenti nell’attuale messaggio".
In particolare Annoni si dice preoccupato per le conseguenze finanziarie dell’opera sul lungo termine, a suo dire non motivate nel messaggio inviato alla popolazione col materiale di voto. Cita ad esempio il temuto aumento del tasso fiscale per le persone fisiche: "Il Municipio ha indicato durante l’assemblea una crescita per il 2023 dall’attuale 75 al 90%", quando invece secondo suoi calcoli il tasso esploderebbe al 148%. Dal canto suo la sindaca replica che «nulla, a questo riguardo, è deciso e che il 90% rappresenta il massimo immaginabile. Se ne saprà di più elaborando il Preventivo 2023». Pure criticati da Annoni la mancanza d’indicazioni nel piano finanziario a lungo termine, un indebitamento eccessivo, tassi d’interesse in costante evoluzione, nonché il prevedibile aumento dei costi di costruzione da mettere in conto da qui a fine opera. A suo dire non vanno infatti solo considerati quelli da ottobre 2021 ad aprile 2022, pari a 300’000 franchi già compresi nei 7,1 milioni, ma anche quelli prevedibili nell’arco dell’intero cantiere, ossia – secondo i calcoli fatti dalla Commissione di gestione – 1,9 milioni aggiuntivi che farebbero lievitare il costo finale da 7,1 a 9 milioni. Quanto poi alla massa complessiva d’investimenti comunali prevedibile nel triennio 2022/24, secondo Annoni ammonterebbe a 14 milioni, ciò che richiederebbe spese per le sole ipoteche di 390mila franchi annui.