La ricorrenza dell’importante conquista della popolazione locale verrà celebrata sabato 9 luglio a partire dalle 8.30
Far riaffiorare emozioni e ricordi ormai dimenticati, ma capaci di marcare in maniera radicale la storia del territorio. Il prossimo 9 luglio una carovana di veicoli d’epoca percorrerà le strade fra Grono e Santa Maria per celebrare i 100+1 anni dell’Autopostale Calanca. Una giornata intensa – già agendata l’anno scorso, ma poi rinviata causa Covid – in cui rievocare i primi chilometri effettuati dalla ‘scimmia’ (così amichevolmente chiamata l’allora Berna 4C) nonché riflettere sull’importante lacuna colmata poco più di un secolo fa dai mezzi pubblici nel Grigioni italiano. «L’entrata in funzione della Posta era sfociata in una mobilitazione popolare volta finalmente a ottenere il riconoscimento del servizio in Calanca – ha spiegato il direttore dell’Ente turistico regionale del Moesano Christian Vigne in conferenza stampa –. La determinazione e la fermezza dimostrate in quella circostanza hanno permesso alla valle, sì discosta ma non priva di vita, di uscire da una situazione difficile». Una ricorrenza parecchio sentita dalla popolazione, che merita una festa ad hoc: «Finito di consumare la colazione al B Atelièr Bistrot di Grono la carovana si metterà in marcia a bordo di vecchi autopostali fino alla terrazza naturale di Santa Maria e alle cave Polti di Arvigo, prima di concludere il tour a Rossa. Nelle varie fermate le attività spazieranno dalle escursioni culturali alla possibilità di cenare nei ristoranti della località più alta della valle; l’Archivio regionale di Cauco esporrà invece una mostra fotografica». L’ampia offerta ricreativa necessita quindi del supporto di molteplici enti, quale il Parco Val Calanca diretto da Henrik Bang. Secondo cui uno dei compiti dell’associazione «è di promuovere e sostenere il servizio pubblico così da riuscire a ripopolare la vallata: le sole otto corse giornaliere, sfortunatamente, non permettono di spostarsi in tutta facilità dal proprio domicilio senza automobile. La nostra intenzione è di studiare forme di trasporto alternative e puntare di più sulla mobilità lenta, ad esempio posando alcune colonnine di ricarica». Alla manifestazione parteciperanno circa duecento persone, molti (scalpitanti) si sono già assicurati un posto su www.visit-moesano.ch/it/autopostalecalanca. È ancora possibile iscriversi sino al 24 giugno.
Da ormai qualche decennio la popolazione lamentava un crescente malcontento a causa della persistente mancanza di una linea di trasporto fra Grono e Santa Maria: stremati dalla lentezza (quasi 2 ore e 20 minuti di percorrenza dal fondovalle sino a Rossa) della vecchia diligenza in velluto marrone screziato, ora esposta nel Museo del Moesano, a inizio Novecento i calanchini decisero di mettere alle strette le autorità federali e cantonali impedendo l’entrata in funzione del Char-à-Bancs, una specie di carrozza trainata da animali. La Calanca rimase senza Posta, ma la cocciutaggine della cittadinanza permise la comparsa della prima ‘Berna 4C’ il 3 luglio 1921 a Rossa. Allora era in vigore il divieto di circolazione per i veicoli motorizzati su tutte le strade dei Grigioni, fatto quanto assurdo quanto vero. La legislazione era infatti di competenza dei Cantoni, i quali emanavano a loro discrezione delle disposizioni generiche circa ad esempio le velocità massime consentite. Una norma definitivamente soppressa nel 1925, dopo ben dieci votazioni popolari; prima era necessario far trainare il proprio veicolo da cavalli o buoi, a differenza del Ticino. Ma la ‘scimmia’ non è mai stata azionata da animali, anzi, in barba alle disposizioni imposte da Coira, scorrazzava su e giù per la valle mossa dal proprio motore a scoppio. La Calanca divenne quindi la prima vallata retica a introdurre un’automobile postale moderna: le autorità locali ritennero opportuno fare uno strappo alla legge, onde favorire la condizione di una terra remota e che si trovava in situazione precaria.
A partire dal 1842 le diligenze postali iniziarono ad assicurare il fondamentale collegamento fra nord e sud anche sul passo del San Gottardo, ma la comparsa della linea ferroviaria quarant’anni dopo fece lentamente perdere d’importanza questa tratta. L’era degli autopostali riuscì tuttavia a ripopolare nuovamente la strada fra Andermatt e Airolo: era il giugno del 1922 quando i primi intrepidi passeggeri si permettevano il lusso di percorrere la nuova linea AutoPostale e oltrepassare il valico alpino. E la linea rientra ancora oggi, esattamente a un secolo di distanza, nell’offerta ricreativa estiva di AutoPostale, tant’è che l’anno scorso ben 21’000 persone hanno deciso di percorrere la tratta del San Gottardo. A titolo di confronto nell’estate del 1881, prima dell’introduzione della ferrovia, erano invece 60’000. Dal 25 giugno fino al 9 ottobre la corsa tra Airolo e Andermatt, della durata di circa 50 minuti, verrà quindi effettuata più volte al giorno in modo da omaggiare questa importante ricorrenza e permettere a chi è interessato di scoprire le peculiarità della regione, come la fortezza dell’Esercito rossocrociato tutelata da segreto militare fino a poco tempo fa.