Grigioni

Roveredo, tre municipali fanno il contropelo all’ex sindaco

Guido Schenini, che ha lasciato l'Esecutivo mettendola in polemica, viene invitato a fare un esame di coscienza

Ti-Press
2 agosto 2021
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“Affermazioni fantasiose e inveritiere”. Con una lettera aperta inviata oggi ai media tre municipali di Roveredo su quattro (Silva Brocco, Ivano Boldini e Juri Ponzio) replicano alle affermazioni fatte da Guido Schenini nella raccomandata del 26 luglio con cui l’ex sindaco (che il Governo cantonale aveva destituito nel giugno 2020 affidando il Comune alla ‘commissaria speciale’ Anna Giacometti e lo scorso gennaio, sino a fine legislatura, a Claudio Lardi) ha annunciato e motivato le dimissioni dalla carica di municipale e da altre funzioni, fra cui quella di responsabile del progetto per la ricucitura post A13. Per cominciare i tre scriventi ritengono “eccessivo, patetico e grottesco il tentativo di autocelebrazione dell’ex collega, che si aggiudica i meriti per l’attuazione di svariati progetti accollandosi anni di duro lavoro suggellati a suo dire da investimenti a gogò”. Elencando alcuni esempi, ritengono che “non abbia fatto, neppure nelle precedenti legislature, tutto quanto millantato, come invece vorrebbe impropriamente far credere”. Per la ricucitura, di competenza di Schenini da aprile 2019 a luglio 2021, “i mancati risultati sono evidenti: dopo oltre due anni il Municipio non ha ancora potuto approvare il Piano d’area, strumento fondamentale per poter dare avvio alla progettazione definitiva dell’intera opera”. In due sole occasioni nell’agosto 2020 e gennaio 2021 – sostengono i tre – Schenini avrebbe portato il tema all’attenzione del Municipio, che ha quindi deciso di pubblicare il Piano d’area e successivamente trattato le osservazioni rientrate durante la fase di pubblicazione. “Di concreto, oltre a ciò, sul tavolo del Municipio non è più comparso nulla, se non i polveroni sollevati dall’ex collega”.

Mancava il piano degli investimenti, ora c'è

Quanto ai motivi per i quali il Governo cantonale lo ha destituito dalla carica di sindaco, Schenini viene invitato a farsi un esame di coscienza e informarsi su quali sarebbero dovuti essere i compiti, le competenze e le regole da seguire da parte di un membro di un’autorità pubblica. Infine l’accusa da lui rivolta ai colleghi di aver cercato di affossare con ogni mezzo tutta una serie di opere già pronte da realizzare: i tre municipali evidenziano che a inizio legislatura, nel 2019, non vi era nemmeno l’ombra di un piano completo degli investimenti e della rispettiva definizione delle priorità: “Questo importante strumento, su cui si basa l’intera pianificazione finanziaria del Comune, è stato nel frattempo redatto nonostante il totale disinteressamento dell’ex collega all’epoca responsabile delle finanze comunali. Da quando vi è stata un’inversione di marcia nella maggioranza del Municipio, l’esecutivo ha finalmente proceduto con il conferimento di mandati di progettazione e con la stesura di bandi di concorso per l’assegnazione di opere ritenute prioritarie nel piano degli investimenti comunale”.

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