Il governo retico chiede al parlamento di accogliere questo credito suppletivo che porterebbe il totale degli aiuti per le aziende in difficoltà a 200 milioni
Altri 100 milioni di franchi per i casi di rigore. Nella sua seduta del 2 marzo il governo grigionese ha licenziato un'ulteriore domanda di credito suppletivo a favore degli aiuti per le aziende in difficoltà a causa della pandemia. Se la richiesta venisse accolta dal parlamento cantonale questi aiuti verrebbero quindi raddoppiati, passando da 100 a 200 milioni. “La domanda tiene conto della situazione giuridica attuale e dell'intento del Consiglio federale di aumentare a 10 miliardi complessivi l'intero pacchetto di aiuti di Confederazione e Cantoni”, sottolinea un comunicato. “Si ipotizza che la Confederazione parteciperà fino a un massimo di 158 milioni, ciò che limita l'aggravio per il Cantone”.
Per i casi di rigore tutti i Cantoni dovranno erogare nove miliardi di franchi. Di questi, sei miliardi sono previsti per le piccole e medie imprese con una cifra d'affari annuale fino a 5 milioni di franchi. In questo caso i costi saranno assunti per il 70% dalla Confederazione (4,2 miliardi) e per il 30% dai Cantoni (1,8 miliardi). Altri tre miliardi saranno destinati alle imprese più grandi solitamente attive in tutta la Svizzera che realizzano una cifra d'affari annuale superiore a 5 milioni di franchi. Questi contributi saranno finanziati interamente dalla Confederazione. I Cantoni rimarranno responsabili del disbrigo delle richieste, ma la Confederazione stabilirà norme vincolanti a livello nazionale per tali contributi e le renderà note a tempo debito.
Nella nota l'esecutivo retico ricorda poi che “tenendo conto dei dibattiti svolti in Gran Consiglio durante la sessione di febbraio 2021, il 23 febbraio 2021 il governo ha deciso di indennizzare meglio le imprese che durante la pandemia di Covid-19 hanno subito un calo della cifra d'affari a seguito dei provvedimenti decisi dalle autorità, nel quadro del programma per casi di rigore della Confederazione e del Cantone. A tale scopo esso ha aumentato l'aliquota di contributo dal 50 al 75 per cento della perdita economica e deciso ulteriori allentamenti delle condizioni che danno diritto agli aiuti”.
Dallo scoppio della pandemia il governo retico si incontra regolarmente, nel quadro di una tavola rotonda, con i vertici dell'economia grigionese, con l'obiettivo di sostenerla “nei limiti del possibile”. L'anno scorso, “a integrazione degli aiuti della Confederazione, il Cantone ha sostenuto generosamente con contributi finanziari l'economia, il turismo, lo sport, la cultura, i trasporti nonché le strutture sanitarie e di cura e laddove necessario lo farà anche quest'anno”. Tuttavia, questi aiuti generano anche costi: “A causa del coronavirus, il conto annuale 2020 risulterà gravato da spese supplementari nell'ordine di grandezza di 60 milioni”. E anche per quest'anno Coira si aspetta un ulteriore impatto sulle finanze: “Attualmente gli aggravi supplementari per l'anno contabile 2021 si attestano a circa 130 milioni. Di questi, circa 50 milioni sono riconducibili a un minor gettito fiscale per l'anno fiscale 2020, 42 milioni agli aiuti per i casi di rigore e quasi 30 milioni all'attuazione della strategia di test e di vaccinazione”.
Infine, l'esecutivo grigionese indica che “prenderà in esame l'opportunità di riattivare le fideiussioni solidali Covid-19 per garantire la liquidità e sostenere l'economia e valuterà come un simile programma andrebbe organizzato”.