Verso il consolidamento duraturo della zona di distacco
Il Municipio di Pollegio fa il punto della situazione in merito alla frana scesa lo scorso 6 marzo dalla parete rocciosa che sovrasta via alle Vigne: circa quindici metri cubi di materiale roccioso che hanno colpito alcune abitazioni e reso necessaria l’evacuazione per un paio di giorni di dodici nuclei familiari per un totale di trenta persone. Come noto, il giorno successivo all’evento, venerdì 7 marzo, l’Esecutivo, insieme ai servizi cantonali della Sezione forestale e dell’Ufficio per pericoli naturali, con il supporto dei consulenti del Comune, dello Studio Reali Guscetti e dei geologi di GeoAlps, ha incaricato una ditta specializzata di eseguire un primo intervento di messa in sicurezza urgente nella zona di distacco (avvenuto circa 400 metri sopra l’abitato), tramite lo sgombero, il consolidamento e il fissaggio del materiale instabile. L’operazione si è conclusa sabato 8, giorno in cui è stato possibile consentire il rientro dei residenti nelle proprie abitazioni. Trattasi però di lavori d’urgenza provvisori con durata limitata nel tempo.
Come comunica ora il Municipio tramite lettera alla popolazione, insieme agli specialisti e i servizi cantonali è stata quindi pianificata una seconda fase di intervento, volta al consolidamento duraturo della zona interessata. È infatti necessario intervenire in maniera più massiccia, con anche opere di ancoraggio in parete, per una messa in sicurezza che possa mantenersi nel tempo. L’Esecutivo guidato dal sindaco Igor Righini ha deliberato l’affidamento delle opere di premunizione e messa in sicurezza alla medesima ditta specializzata già attiva nella prima fase. Opere che verranno eseguite a breve termine, senza attendere l’approvazione del Consiglio comunale, in ragione dell’urgenza per consolidare gli interventi effettuati subito dopo l’evento.
Cadendo, alcuni massi si erano frantumati in porzioni più piccole e schegge raggiungendo così la zona pedemontana del paese. Altri massi erano invece rimasti sulla parete, nonostante questa abbia una pendenza accentuata. L’area in questione è nota per situazioni simili già capitate più volte in passato, come nel 2016 quando una sassaiola aveva colpito la vecchia Scuola dell’infanzia causando ingenti danni alle facciate e alla struttura e costringendo le autorità a chiudere definitivamente l’edificio. In seguito al nuovo evento dello scorso marzo, il Municipio comunica che con i propri specialisti e il supporto delle autorità cantonali continuerà a monitorare attentamente l’evoluzione del fronte montano. Sulla base delle misurazioni ordinarie e dei pareri specialistici, verranno valutati possibili progetti mirati di premunizione e messa in sicurezza qualora venissero individuati nuovi punti di instabilità potenzialmente pericolosi per la zona edificata.
Sempre per quanto riguarda il grado di sicurezza generale della zona ai piedi della parete che si estende per molti metri sia in altezza sia in lunghezza, in ballo c’è anche il possibile aggiornamento della carta dei pericoli, sulla cui necessità il Comune attende di sentire il parere degli uffici cantonali, i quali stanno analizzando lo scoscendimento dello scorso 6 marzo così come quelli avvenuti in passato. Qualora si rendesse necessario ampliare la zona rossa (dentro la quale nuove costruzioni sono vietate), riflessioni s’imporranno sulla fascia di territorio già edificata.
Nella sua lettera il Municipio non dimentica di ringraziare gli enti di soccorso intervenuti sul posto per il loro pronto intervento e la professionalità dimostrata, rivolgendo anche un pensiero di gratitudine alle persone evacuate per la comprensione e il rispetto dimostrato verso le istituzioni.