Bellinzonese

Quali strategie per una Città di Bellinzona intergenerazionale?

Interrogazione di Giovanna Pedroni sull'opportunità di sviluppare proposte per favorire l'integrazione tra giovani e anziani

(Ti-Press)
25 febbraio 2025
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“Si rivela imperativo ripensare il modello di organizzazione della società, superando la logica della separazione tra generazioni e promuovendo invece una maggiore integrazione tra giovani e anziani”. Questa l'opinione di Giovanna Pedroni, consigliera comunale per il Centro che tramite un'interrogazione invita il Municipio di Bellinzona a prendere in considerazione “la promozione di quartieri intergenerazionali, concepiti come spazi in cui diverse fasce d’età possano convivere e interagire quotidianamente in un ambiente progettato per facilitare questa sinergia”. Un esempio concreto, prosegue Pedroni, “è rappresentato dal quartiere intergenerazionale di Coldrerio, che ha dimostrato come la coabitazione tra giovani e anziani possa essere non solo socialmente efficace, ma anche economicamente sostenibile. Un altro modello virtuoso è quello del programma “Quartiers Solidaires” nella Svizzera francese, che ha favorito la partecipazione attiva della popolazione nella creazione di ambienti più inclusivi e funzionali”.

Di seguito le domande della consigliera comunale: “È stata mai presa in considerazione la possibilità di sviluppare un quartiere intergenerazionale a Bellinzona, magari riconvertendo aree urbane già esistenti o integrando questa visione nei futuri piani urbanistici? In alternativa, il Municipio ha valutato l’ipotesi di riadattare le case anziani esistenti, per esempio destinando i piani terra a servizi e spazi aperti alla comunità, così da favorire un’interazione naturale tra giovani e anziani? Sono previsti studi o valutazioni sui benefici economici e sociali di un’iniziativa di questo tipo, magari prendendo esempio da esperienze già avviate con successo in altre città? Quali strumenti potrebbe introdurre il Municipio per incentivare progetti di questo tipo, magari coinvolgendo il settore privato e le fondazioni locali, così da ridurre l’impatto sul bilancio comunale?”.