Il Consiglio comunale con 13 voti contrari contro 11 favorevoli ha bocciato la richiesta di credito di 300mila franchi per il concorso di progettazione
Nessuna indicazione precisa sulle priorità tecniche, nessun tetto di spesa e nessun vincolo per una realizzazione a tappe. Sono queste in estrema sintesi le motivazioni che hanno portato il Consiglio comunale di Cadenazzo, riunitosi ieri sera 16 dicembre, a bocciare – con 13 no provenienti dalle file del Centro e Lega/Udc contro gli 11 sì del gruppo Plr – il credito di 300mila franchi richiesto dal Municipio per indire un concorso di progettazione per ristrutturare e ampliare il comparto delle scuole comunali. Il legislativo ha inoltre accolto il preventivo 2025 che stima un disavanzo di quasi 1 milione e mantiene il moltiplicatore d'imposta all'88%. Approvate pure la Convenzione inerente al servizio di polizia gestito dalla Polcom di Bellinzona che prevede dal 1° gennaio una tariffa pro capite di 139 franchi, così come la riorganizzazione dei pompieri a livello regionale con l’inglobamento di quelli di Cadenazzo (e quelli del Gambarogno) nel Corpo di Bellinzona.
Ricordiamo che nel relativo messaggio il Municipio aveva indicato le attuali criticità inerenti al comparto che ospita la scuola dell'infanzia (realizzata nel 1970) ed elementare (del 1960). In particolare le aule sono troppo piccole per svolgere attività pratiche diverse da quelle tradizionali e mancano spazi laboratoriali. E pure l'attuale palestra non rispetta le dimensioni minime richieste dall'edilizia scolastica. L'esecutivo prevedeva dunque di indire un concorso di progettazione per realizzare, a partire dal 2028, una nuova palestra e una nuova ala per le Elementari; dal 2031 risanare l'attuale corpo principale delle Elementari e la centrale termica; dal 2033 costruire una nuova mensa; dal 2036 ristrutturare l'asilo; dal 2041 sistemare il parco della scuola elementare e nel 2042 riorganizzare la viabilità del comparto. Il tutto per un investimento stimato a circa 20 milioni di franchi. Va poi segnalato che, vista la necessità di maggiore spazio per le scuole, nella seduta di Cc di ottobre era stato approvato un credito di 1,8 milioni per acquistare un ampio terreno confinante (che ospita una casa monofamiliare).
A essersi opposto al credito di 300mila franchi è in particolare stato il gruppo del Centro che, nell'ambito della Commissione della gestione, aveva allestito un rapporto di minoranza (sottoscritto anche dal gruppo Lega-Udc) che raccomandava di respingerlo. Rapporto nel quale si premetteva che il Municipio "al momento non ha indicato di voler chiaramente esprimere nel bando: un tetto di spesa, una differenziazione in tappe dei vari interventi, l'eventuale volontà di negoziare alcune deroghe con il Cantone". Più precisamente entro il 2040/43 vi sarebbe il rischio "che molte delle necessità oggi immaginate potrebbero cambiare in modo importante lungo gli anni che precedono la completa realizzazione del progetto, rendendo magari superato quanto progettato (e pagato), imponendo delle ri-progettazioni", si legge nel rapporto. E questo in un contesto finanziario a livello comunale non dei più rosei a causa del preventivo in rosso. In sostanza l'unione tra Centro e Lega/Udc è bastata per (almeno momentaneamente) affondare il progetto per ampliare e ristrutturare le scuole comunali, sostenuto unicamente dal gruppo Plr. Ora si vedrà se e con quale modalità verrà riproposto.