I gruppi politici fanno quadrato e chiedono al Municipio di rivedere le modalità di incasso dei contributi per le opere di canalizzazione e depurazione
“Malgrado il calcolo fatto dal Municipio sia stato allestito in modo corretto e secondo la legge, queste fatture hanno preso alla sprovvista i proprietari immobiliari (privati, industrie, artigiani, società, enti statali e parastatali) che non seguono da vicino la politica. Il malcontento in paese è concreto e comprensibile visto che molti possono trovarsi in grosse difficoltà a far fronte a questo debito”. Al momento dell'approvazione in Consiglio comunale, “tutti avrebbero potuto approfondire e accorgersi che la Legge cantonale contro l’inquinamento delle acque (Lalia) prevede interessi passivi del 5% in caso di pagamento rateale, ma al momento dell’approvazione del dispositivo, tutti, in buona fede, erano convinti che sarebbe stato possibile un modo di pagamento senza caricare i contribuenti con interessi passivi. La raccomandata non ha quindi sorpreso solo la popolazione, ma, per quel che concerne il modo di incasso e gli interessi passivi, anche i consiglieri comunali che firmano questa interpellanza”.
I consiglieri comunali dei quattro gruppi politici di Airolo parlano di un imprevisto; riconoscono anche la propria responsabilità, avendo infatti espresso voto favorevole al relativo messaggio approvato all'unanimità nell'aprile del 2023, ma chiedono ora al Municipio di valutare dei correttivi per l'incasso dei contributi di costruzione – recentemente chiesti dal Comune a circa 800 proprietari di immobili e terreni – destinati a coprire parte del finanziamento delle opere di canalizzazione e depurazione previste dal Piano generale di smaltimento (Pgs). Al netto dei sussidi cantonali e federali, i costi di costruzione per il Pgs (tra cui il nuovo impianto di depurazione acque a Stalvedro e il rinnovo delle canalizzazioni negli abitati) a carico del Comune sfiorano i 20 milioni di franchi. Di questo importo, 5,85 milioni – in conformità alla Legge d’applicazione cantonale della Legge federale contro l’inquinamento delle acque (Lalia) – messi a carico dei privati. Ricordiamo che trascorso il periodo di pubblicazione (scadenza il 10 novembre), il contributo richiesto ai privati (il 3% sul valore di stima del fondo) potrà essere versato interamente in un'unica rata entro il 31 gennaio oppure, se il contributo supera i 1'000 franchi in 10 rate annuali con l'applicazione di un interesse annuo del 5%.
Nella loro interpellanza, Hans Bandi (Lista civica Airolo 2050), Alberto Dotta (Plr), Mirella Beffa (Plr), Maurizio Fabbro (II Centro), Maik Degiorgi (Lega-Udc, già autore nelle scorse settimane di un altro atto parlamentare sul tema) sollecitano delle misure di compensazione “da ricercare nelle modalità di incasso”. Sottolineando gli “interessi anacronistici, con evidenti discriminazioni per i proprietari immobiliari delle valli”, al Municipio l'interpellanza presenta delle possibili misure: “Modificare i termini di pagamento in modo da consentire pagamenti scaglionati, evitando così il pagamento rateale soggetto al famigerato tasso di interesse; sostituire le attuali fatture con altre a scadenza annuale o in base al proseguimento dei lavori; accordare dei prestiti ai proprietari immobiliari (a un tasso adeguato) pari all’importo delle rate ancora dovute; interrompere l’incasso fino a quando il Gran Consiglio non approvi, finalmente, la modifica della Legge o perlomeno del tasso di interesse”. Si cita l'esempio del Comune di Acquarossa, che “dopo aver informato i cittadini interessati lo scorso 22 agosto, ha dato loro 16 mesi di tempo per il pagamento senza interessi. Questo dimostrerebbe che delle varianti sono applicabili”.