Bellinzonese

Appianate le divergenze tra sindacati e Autolinee bleniesi

Dopo la polemica delle scorse settimane, un incontro ha permesso di chiarire alcuni aspetti e rinnovare il Contratto collettivo di lavoro

30 ottobre 2024
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Sembra rientrata la diatriba innescatasi tra i sindacati Sev e Ocst e la direzione delle Autolinee bleniesi. Dopo il botta e risposta delle scorse settimane – con un duro comunicato i sindacati rimproveravano ai vertici dell'azienda una chiusura al dialogo e di non rispettare alcuni aspetti contrattuali, accuse respinte al mittente dal direttore Stefano Malingamba –, la nota congiunta diramata questa mattina sottolinea l'intesa trovata grazie a un incontro tenutosi martedì 29 ottobre. Ora, infatti, le divergenze sembrano appianate.

Entrambe le parti esprimono soddisfazione per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025 e sarà valevole fino al 31 dicembre 2029. “Nel contesto di sviluppo dei trasporti pubblici, direzione e partner sociali hanno convenuto sull’importanza di assicurare stabilità contrattuale al personale, garantendo condizioni di lavoro in sintonia con altri CCL del settore”, si legge nel comunicato.

Positivo il parere del direttore Stefano Malingamba, secondo il quale si sono “trovate soluzioni sostenibili per l’azienda e per il personale”. Angelo Stroppini (Sev) conferma l'esito del lavoro svolto: “Nell’incontro di ieri ha prevalso il pragmatismo e siamo giunti a una soluzione che rispetta il mandato che abbiamo ricevuto dall’assemblea dei lavoratori”. Dal canto suo Pietro Fadda (Ocst) ribadisce l’importanza di dotarsi di uno strumento come quello di un CCL. Il rinnovato Contratto collettivo di lavoro, viene spiegato nella nota, è stato approvato dal Consiglio di amministrazione di Autolinee bleniesi e dall’assemblea delle maestranze.

La questione, ricordiamo, ha innescato anche l'inoltro al Consiglio di Stato di un’interrogazione, ancora pendente, dei deputati Fabrizio Sirica (Ps), primo firmatario, Claudio Isabella (Centro) ed Evaristo Roncelli (Avanti con Ticino & Lavoro), i quali sollecitavano una mediazione cantonale per appianare le divergenze sul partenariato sociale.

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