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Un altro stadio a Bellinzona? ‘Non vediamo terreni idonei’

Il vicesindaco smorza gli entusiasmi del presidente Acb. Confermato l’impegno dell’Ente sport a favore del settore giovanile

Uno stadio costruito in Argentina: i vertici Acb sono in contatto con i suoi realizzatori
22 ottobre 2024
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È possibile o no pianificare un nuovo stadio a Bellinzona o nella regione? Per primo il direttore dell’Ente Sport della Città, Andrea Laffranchini, qualche dubbio lo aveva espresso il 15 ottobre sul nostro giornale: «Se l’Acb riuscirà a dimostrare, nei tempi giusti, di saper concretizzare un’operazione immobiliare a sue spese, allora rivedremo parzialmente i piani. Temo tuttavia che a livello pianificatorio, territoriale e viario vi siano pochi margini di manovra». Prudenza che anche l’avvocato Filippo Gianoni, coinvolto nelle riflessioni dai vertici Acb, aveva invocato nel medesimo articolo ricordando che fanno stato le severe norme pianificatorie limitanti decise dalla Confederazione. Ora anche il vicesindaco Fabio Käppeli, intervenendo lunedì sera in Consiglio comunale in qualità di capodicastero Economia e sport, si è espresso negativamente: in risposta al Plr ha detto che «il Municipio non intravvede terreni idonei in città. Di qui, anche, la decisione di concentrarsi sull’ammodernamento dello Stadio comunale» che prevede dapprima la sistemazione del comparto sportivo di Giubiasco (dove la prima squadra potrà allenarsi) e subito dopo la realizzazione di una nuova tribuna sud e il risanamento della vecchia nord.

Fra le ipotesi ventilate dal presidente Acb Brenno Martignoni Polti, una riguardava l’area logistica militare Amp che si estende ai piedi di via Lepori a poca distanza dal Centro sportivo: ma già da tempo Armasuisse ha comunicato al Municipio (nell’ottica di eventualmente edificarvi la centrale di pronto intervento) di non voler vendere prima del 2030 e che in ogni caso vige il diritto di prelazione che avvantaggia anzitutto la Confederazione, poi il Cantone, poi il Comuni e altri enti pubblici e infine i privati.

Rispondendo poi al Movimento per il socialismo, Käppeli ha assicurato che l’Ente sport continuerà a dialogare con i nuovi rappresentanti dell’Acb settore giovanile (dopo l’assemblea di settimana scorsa il comitato è presieduto dallo stesso Martignoni) e a «sostenerne l’attività nell’interesse dei giovani, considerandola molto importante da un punto di vista sportivo, educativo e sociale». Riguardo al fatto che si sia deciso di non più organizzare lo storico torneo internazionale U19, il gruppo coordinatore «ha esposto le difficoltà organizzative e finanziarie legate alla gestione dell’evento condividendo delle riflessioni atte a eventualmente sostituirlo con un nuovo torneo di categoria inferiore». Evidenziata ad ogni modo l’assenza di un numero sufficiente di persone per organizzarlo, degli sponsor privati e del pubblico. In questo contesto «il contributo dell’Ente sport in termini finanziari, oltre che logistici, non poteva certamente compensare la mancanza di fondi necessari per l’organizzazione. Ciononostante, nella concreta ipotesi di una nuova edizione del torneo, o evoluzione, l’Ente sport non si sarebbe certo sottratto dal fornire un sostegno finanziario».

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