Bellinzona: il Cc ha votato un emendamento della Gestione che chiede al Municipio un’analisi dell’operato a 360 gradi. Futuro a rischio?
Quale futuro si può immaginare per l’ente autonomo Carasc che gestisce le iniziative sulla montagna bellinzonese di sponda destra da Gorduno a Gudo? La domanda di fondo ha impegnato il Consiglio comunale in un lungo dibattito questa sera a Palazzo civico. All’origine un emendamento della Commissione della gestione, sottoscritto da otto membri su nove, presentato nell’ambito del consuntivo 2023 dell’ente e infine votato dal plenum con 36 sì, 3 no e 5 astenuti.
Il testo esatto: “Si chiede al Municipio di presentare entro sei mesi più scenari strategici strutturati che permettano di far crescere e rafforzare l’attuale ente anche mediante l’ampliamento delle zone di competenza e dei compiti oppure che portino alla costituzione di una realtà totalmente nuova, ai fini di disporre di una politica dello sviluppo e della valorizzazione dell'intero territorio comunale”.
Motivata in sala da Patrick Rusconi (Plr) e sostenuta soprattutto dal gruppo liberale-radicale, la proposta di emendamento ha letteralmente diviso in più fronti il plenum: da una parte i fautori di un cambiamento ampliando ad esempio il raggio d’azione (vedi la montagna di sponda sinistra da Claro in giù, o solo una parte), dall’altra chi difende lo ‘statu quo’, dall’altra ancora chi vedrebbe bene un’annessione ad altre entità (è stato citato l’ente Bellinzona Sport) e infine che suggerisce l’abolizione dell’ente Carasc per trasferirne i compiti all’Amministrazione comunale.
Il sindaco Mario Branda chiedendo alla Gestione di ritirare l’emendamento, ha evidenziato «l’estrema importanza e complessità del tema, ma anche la criticità della proposta anche dal profilo formale. Peccato che la Gestione non abbia convocato il Municipio per discuterne preventivamente, perché il raggio d’azione di una verifica sarebbe molto ampio, né si conoscono nel dettaglio le critiche eventualmente mosse all’ente per motivare l’avvio di un studio di nuovi scenari. Tutto ciò mentre è già in corso un Piano d’azione che interessa l’ente medesimo e il territorio di sua competenza. E in ogni caso, non ritengo vincolante la mozione dal profilo giuridico».
Il capogruppo Plr Andrea Cereda ha ribattuto che «nel corso degli anni non sono mai mancate in Gestione critiche emerse, discusse ed espresse nero su bianco. Per anni non avete voluto ascoltarle». Il relatore della Gestione, Brenno Martignoni Polti, ha evidenziato che l’emendamento «non è fatto per distruggere, ma per costruire e guardare avanti con propositività evitando disparità sul territorio». La maggioranza li ha seguiti.