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Anche Olivone sul piede di guerra contro la chiusura della Posta

Come successo in altri undici Comuni ticinesi e moesani, pure il Municipio di Blenio ha ricevuto la lettera. Incontro a dicembre

L’ufficio postale di Olivone fa parte dell’albergo annesso
(Ti-Press)
13 settembre 2024
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Bisognerà attendere fino a dicembre per capire quale sarà il destino dell’ufficio postale di Olivone, l’unico rimasto in alta Val di Blenio nella forma di filiale. La sindaca Claudia Boschetti Straub, che lavora nella medesima filiale, interpellata dalla redazione spiega in effetti che anche il Municipio di Blenio nelle scorse settimane ha ricevuto una lettera dal gigante giallo che chiede di poter incontrare le autorità comunali. Destino dunque segnato? «Non abbiamo dettagli – risponde – ma visto quanto sta succedendo nella dozzina di altri Comuni del Ticino e del Moesano raggiunti dalla medesima comunicazione, temiamo che il nostro ufficio venga chiuso o trasformato in agenzia presso terzi». Di più la sindaca non aggiunge: «Considerata la mia doppia funzione – taglia corto – mi astengo da ogni commento e il tema sarà gestito dai colleghi municipali. Ma, ripeto, la preoccupazione c’è». Ed è condivisa, restando nella nostra regione, dalle autorità di Bellinzona, Riviera e Mesocco, come abbiamo scritto a più riprese nelle scorse settimane dopo la nostra anticipazione del 23 agosto sulla dozzina di uffici giunti a scadenza in Ticino secondo la strategia nazionale della Posta. Che però questa settimana ha ricevuto l’altolà del Consiglio nazionale a Berna.

Resta solo Acquarossa, più alcune agenzie esterne

Tornando alla nostra regione, mentre la comunicazione relativa agli uffici di Lodrino, Semine e San Paolo è chiara (chiusura) lo è meno quella per Mesocco e Blenio. Qui l’ufficio è ospite, in affitto, nel complesso dell’Albergo Olivone&Posta la cui nuova proprietaria, una società immobiliare di Lugano, è in procinto di avviare una ristrutturazione globale. Qualora la Posta dovesse uscire, la situazione anche da questo punto di vista si complicherebbe rendendo meno evidente la sostenibilità finanziaria. Da notare peraltro che nel resto della Val di Blenio l’offerta negli ultimi anni si è radicalmente contratta. Chiusura dopo chiusura, oltre a quello di Olivone è rimasto l’ufficio di Acquarossa (di fronte all’ospedale) cui si aggiungono le agenzie esterne (gestite da negozianti) di Malvaglia, Dongio e Dangio. Dove – fra le critiche più ricorrenti che si sentono – gli utenti più anziani trovano disagevole non poter più pagare con denaro contante e doversi rivolgere a personale non postale, specialmente in presenza di corrispondenza sensibile come le raccomandate. Peraltro, eliminare l’ufficio di Olivone comporterebbe per gli abitanti dell’alta valle (Ghirone e Campo) trasferte oltremodo lunghe in termini di tempo e chilometri da percorrere. Facile dunque pensare che le autorità di Blenio – come d’altronde tutte le altre oggetto di analoghe recenti comunicazioni – siano sul piede di guerra.

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