Presto partiranno anche i cantieri a Bellinzona, Camorino e Preonzo. Sempre tutto fermo invece a Biasca a causa del ricorso inoltrato dal Comune
Se da un lato la realizzazione del nuovo stabilimento industriale delle Ffs a Castione è ancora bloccata da un ricorso, dall’altro a Iragna sono invece iniziati i lavori per la compensazione di 1,17 ettari di pregiate superfici per l’avvicendamento delle colture (Sac) soppresse sempre a Castione per far spazio alle nuove Officine. Ce lo conferma, da noi contattato, il servizio stampa delle Ffs precisando che pure i cantieri previsti a Bellinzona (un ettaro nell’area golenale), Camorino (3,15 ettari all’ex cantiere AlpTransit) e Preonzo (0,82 ettari) sono in procinto di partire. Anche perché il termine per inoltrare ricorsi al mandato da 2,87 milioni di franchi – assegnato al Consorzio Sac, capitanato da Casada Sa di Malvaglia – in questo caso è scaduto senza contestazioni. Mandato che tuttavia non comprende i rimanenti 2,5 ettari – per un totale di 8,64 ettari, ovvero 86’400 metri quadrati, che vanno compensati – previsti a Biasca: lo scorso dicembre il Comune ha infatti inoltrato una censura al Tribunale amministrativo federale, dicendosi contrario all’eliminazione dei 25mila metri quadrati di terreno industriale presenti a sud del paese.
Ricordiamo che i terreni a Biasca – unitamente a quelli a Bellinzona, lungo la golena di sponda sinistra all'altezza delle Semine – erano stati scelti per compensare le zone Sac eliminate a Castione, dopo che era sfumata l’ipotesi Losone. Ipotesi che era stata impugnata dalle associazioni ambientaliste – che volevano proteggere la presenza della cavalletta Smeraldino e del pipistrello Vespertilio maggiore – e quindi abbandonata dalle Ffs a fine 2022 perché geograficamente troppo lontana da Castione e perché criticata dalla Commissione federale per la protezione della natura e del paesaggio allineatasi ai ricorsi.