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Col semisvincolo i bus cambiano strada, le auto non ancora

Le misure accompagnatorie in ambito viario sono bloccate da un ricorso. Il Cantone ha però trovato un accordo per favorire almeno il trasporto pubblico

L’obiettivo è renderlo ancor più attrattivo
(Ti-Press)
19 luglio 2024
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Lo scopo principale del nuovo semisvincolo di Bellinzona – la cui realizzazione sta procedendo secondo i piani – è di gestire meglio il traffico e sgravare in particolare i quartieri di Giubiasco, Sementina, Monte Carasso e Camorino, evitando così la formazione delle viepiù costanti colonne all’interno dei quartieri residenziali, trasferendolo sull’autostrada e, in uscita, su via Tatti. Per incentivare questa dinamica sono previste anche delle misure accompagnatorie, sia per il traffico privato, sia per rendere ancor più attrattivo il trasporto pubblico. Alcune di quelle misure, come ad esempio l’adattamento di via Luini e la semaforizzazione dell’incrocio con viale Franscini per il transito del trasporto pubblico, servendo così meglio il posteggio (park and ride) di via Tatti, sono già state implementate, mentre altre sono oggetto di un progetto cantonale, bloccato da tempo da un ricorso giunto sino al Tribunale cantonale amministrativo.

Da gennaio il trasporto pubblico transiterà da vicolo Sottocorte

Interpellato in merito da ‘laRegione’, il presidente della Commissione regionale dei trasporti del Bellinozonese, Simone Gianini, spiega che «il Cantone ha infine trovato un accordo di compromesso con il ricorrente per poter mettere in opera in tempo utile per l’apertura del semisvincolo almeno le misure di velocizzazione del trasporto pubblico». Più precisamente, «i bus in provenienza da piazza Indipendenza (linee 3 e 5) non transiteranno più da via Jauch, ma, come previsto, da vicolo Sottocorte», immettendosi su via Motta senza passare da viale Franscini (altra arteria sulla quale si formano regolarmente code). Gli autobus in provenienza da nord manterranno invece il loro percorso preferenziale attuale, svoltando da via Motta su viale Franscini e poi su via Jauch. Inoltre, proprio dove vicolo Sottocorte si immette su via Motta «sarà realizzato un passaggio pedonale semaforizzato» che permetterà di fluidificare il traffico in arrivo da viale Franscini, oggi spesso interrotto dall’attraversamento incontrollato dei numerosi studenti che si recano in particolare alla Scuola Arti e Mestieri. Inoltre «anche le fermate del trasporto pubblico su via Zorzi in prossimità della scuola potranno essere adattate nei tempi previsti».

‘Importante monitorare gli effetti sin da subito’

Il progetto cantonale prevedeva poi ulteriori misure di riorganizzazione dei flussi di traffico, come la possibilità per chi proviene da nord su via Motta di svoltare a sinistra su viale Franscini (oggi consentito solo al trasporto pubblico), la chiusura di via Orico (permettendo solo il servizio a domicilio) e il doppio senso di marcia su via Jauch. Misure che al momento, a causa del ricorso e relativo accordo, rimangono però in sospeso, in attesa di poterle verificare sulla base dei dati concreti dopo l’apertura completa del semisvincolo. «L’apertura del semisvincolo modificherà sostanzialmente flussi e comportamenti – rileva il nostro interlocutore – e sarà quindi importante monitorarne sin da subito e costantemente gli effetti per poter man mano implementare quelle misure che permettano il miglior funzionamento possibile dell’intero comparto nell’interesse di tutti».

Ancora ferma pure la riorganizzazione di piazza Governo

In sostanza, almeno inizialmente, attorno a Palazzo delle Orsoline rimarrà praticamente tutto invariato, eccezion fatta per il trasporto pubblico che all’incrocio tra piazza Governo, via Jauch e via Dogana, procederà su quest’ultima (tratto oggi a senso unico) per raggiungere vicolo Sottocorte e uscire su via Motta. Per quanto riguarda piazza Governo, oggetto di un progetto invece di competenza comunale, che prevede l’introduzione di una Zona d’incontro a 20 km/h, la riorganizzazione dei posteggi e la chiusura del tratto tra piazza Teatro e via Bonzanigo, è anch’esso da tempo bloccato da ricorsi non ancora evasi dal Consiglio di Stato e per il quale si tratterà di capire quale influsso avrà la decisione del Cantone di implementare per ora solo parzialmente quanto previsto nel proprio.

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