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Due condanne per la spaccata alla Manor di Sant’Antonino

Inflitti con rito abbreviato 30 e 34 mesi di reclusione, più l’espulsione dalla Svizzera per sette anni. Pari a 166mila franchi il valore della refurtiva

Preso di mira il Centro Manor di Sant’Antonino
(Ti-Press)
8 luglio 2024
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Doppia condanna oggi a Lugano per la spaccata organizzata lo scorso 23 febbraio al centro commerciale Manor di Sant'Antonino. Preso di mira da quattro malviventi rumeni, ricordiamo, il settore gioielleria. Il colpo era stato messo a segno nottetempo e la banda era riuscita a penetrare nello stabile infrangendo una vetrata con un’ascia. Una volta arraffati diversi gioielli per un valore complessivo di 166mila franchi, i quattro si erano dati alla fuga utilizzando un’auto rubata poche ore prima a Vira Gambarogno e infine abbandonata all’Alpe di Neggia dove avevano quindi tentato la fuga a piedi per rientrare in Italia. Ma invano, o parzialmente invano, perché il dispositivo della Polizia cantonale subito attivato in collaborazione con alcune Polizie comunali e le Guardie di confine aveva permesso d’intercettarne tre arrestandoli nei boschi dell’alto Gambarogno. Uccel di bosco il quarto membro.

Due dei tre arrestati – di 32 e 33 anni – sono quindi stati condannati oggi dalla Corte delle Assise criminali, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, rispettivamente a 34 e 30 mesi di reclusione effettiva, cui si aggiunge l’espulsione dalla Svizzera per sette anni, per i reati di furto, furto d’uso (due vetture, fra cui quella utilizzata per la fuga), danneggiamento e violazione di domicilio. I quattro mesi di differenza a carico del 32enne si giustificano per aver fatto da complice a due connazionali, il 4 febbraio scorso, nell'ambito di un colpo messo a segno vicino a San Gallo, dove la refurtiva poi trafugata in Romania aveva un valore di 92mila franchi; pari a mille franchi la ricompensa ricevuta.

Il processo a Lugano si è celebrato con rito abbreviato: questo comporta che le parti e la Corte hanno accolto la proposta di pena formulata dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, titolare dell’inchiesta. Uno dei quattro autori, come detto, non è stato identificato ed è riuscito a fuggire in Italia, mentre il terzo, quello con maggiore esperienza, è tuttora in carcere in Ticino poiché dovrà rispondere per altri casi simili; l’inchiesta nei suoi confronti è tuttora pendente. La parte di refurtiva recuperata ha un valore di 92mila franchi. Il quartetto aveva raggiunto Sant’Antonino la sera del 22 febbraio proveniente dal Luinese dove, nella località di Germignaga, nel pomeriggio aveva rubato un’utilitaria con targhe ticinesi, poi abbandonata a Vira Gambarogno dove si era impossessato della vettura usata per raggiungere la Manor e infine per fuggire. Dopo una cinquantina di giorni trascorsi in detenzione preventiva al carcere giudiziario della Farera, entrambi i condannati si trovano da aprile in regime di espiazione anticipata della pena nel vicino Penitenziario cantonale della Stampa.

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