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Bagno pubblico e nuotatori, una storia di brividi e migliorie

Bellinzona: primavera umida e fresca, un utente evidenzia delle pecche. L’Ente Sport replica: ‘Feedback utili, ma il quadro è positivo e si è fatto molto’

La vasca olimpionica di 50 metri
(Ti-Press)
1 giugno 2024
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Primavera bagnata e quindi avvio di stagione sfortunato per il Bagno pubblico di Bellinzona accessibile da giovedì 9 maggio. In queste tre settimane sono state parecchie le giornate fredde e piovose. A farne le spese, in particolare, coloro che amano nuotare e allenarsi con regolarità nella vasca olimpionica (per taluni si tratta di un ‘rito’ pressoché quotidiano), dal momento che la piscina coperta è stata chiusa il 10 maggio e fin verso metà settembre, come ogni anno, non sarà più agibile. “Oltre al maltempo, la temperatura dell’acqua esterna è troppo bassa”, scrive alla ‘Regione’ un assiduo frequentatore. In presenza di bel tempo e temperature gradevoli nessuno si lamenta, ma quest’anno “per la durata di circa un mese l’utilizzo della piscina è reso difficoltoso, per non dire precluso, alla maggior parte del pubblico. I dati sull’affluenza sono eloquenti. E nell’ultimo ventennio sono rimasti inascoltati i numerosi appelli dell’utenza affinché possa usufruire, almeno per qualche settimana, della piscina coperta”.

‘Prolungare l’accesso a quella coperta’

Appunti sono mossi anche nei confronti dell’infrastruttura, per la quale la Città proprietaria ha iniziato a investire alcuni anni fa diversi milioni in varie tappe di risanamento e aggiornamento. Aggiornato, ad esempio, il blocco docce e servizi igienici situato al pianterreno sotto l’entrata e le casse. “L’aspetto estetico e architettonico va bene – annota il nostro interlocutore –, ma l’intervento non rispetta gli standard attuali. Si è speso inutilmente per la ventilazione, visto che tra il muro e il soffitto c’è uno spazio vuoto di 20 centimetri dal quale entra un’aria fredda che si abbatte sui bagnanti appena usciti dalla doccia e costretti a rivestirsi su un pavimento gelido e bagnato, visto che l’acqua defluisce dalle docce verso lo spogliatoio. Gli ugelli delle docce (uno è fuori uso da due anni) sono posti a un’altezza assurda e per sciacquarsi bisogna usare molta più acqua. Una somma di errori di progettazione, esecuzione e controllo che vanno corretti per rispetto degli utenti che pagano l’entrata e dei cittadini che pagano le imposte. L’igiene, poi, non è di casa: la pulizia viene effettuata solo la mattina e a inizio stagione solo saltuariamente. Il che è inammissibile in una struttura di tali dimensioni e frequenza. Chi ha la sfortuna di frequentare la piscina durante il pomeriggio si ritrova servizi igienici maleodoranti, spogliatoi allagati e cartacce ovunque”. Pure criticata la gestione del prato: “Concimi ed erbicidi nauseabondi e tossici andrebbero evitati”. Da qui alcune richieste: “Prolungare l’apertura della piscina coperta per almeno tre settimane dall’apertura di quella esterna, aumentare in entrambe le vasche la temperatura dell’acqua, adeguare gli orari di chiusura e prevedere abbonamenti per famiglie, ridurre l’occupazione eccessiva delle corsie a scapito del pubblico, aggiungere un’entrata più agibile per le carrozzine e crearne una dal parcheggio nord”.

‘Considerare il rapporto costo/opportunità’

Abbiamo sottoposto lamentele e auspici al direttore dell’ente cittadino responsabile delle strutture. “La bellissima realtà della Bellinzona sportiva conta quasi 8’000 utenti che ogni giorno usufruiscono delle infrastrutture comunali”, premette Andrea Laffranchini ricordando sia l’impegno profuso da una quarantina di società, sia la presenza di un numero di infrastrutture “al di sopra della media svizzera se proporzionato alla sua popolazione”. Negli ultimi due anni la direzione di Bellinzona Sport “ha creato i presupposti per poter gestire in modo ancora più professionale una realtà così ambiziosa. La certificazione Iso 9001 attesta gli sforzi tradottisi, fra le altre cose, nella creazione di una cultura aziendale basata anche sulla raccolta dei feedback inviati dall’utenza. Dal 2022 li cataloghiamo e dal 2023 diamo loro delle priorità cercando di mettere in atto soluzioni. Dei 205 feedback raccolti, sono state apportate dieci azioni per migliorare le criticità emerse”. Ma non sempre ciò è possibile: “Alcuni feedback, seppure comprensibili, vanno contestualizzati nella logica dell’intera Bellinzona sportiva con lo scopo di favorire lo sport per tutti; perciò eventuali investimenti vanno soppesati considerando il rapporto costo/opportunità”. A ogni modo la direzione si dichiara “aperta al dialogo con chiunque volesse contribuire a migliorare il servizio e lo sviluppo delle infrastrutture”.


Ti-Press

‘Una questione di responsabilità’

Quanto agli auspici sollevati, Laffranchini spiega che tenere aperta la piscina coperta contemporaneamente al Bagno pubblico “anche solo due settimane all’anno con i relativi costi addizionali e la complessità organizzativa, non sarebbe responsabile nei confronti di altre discipline e dei contribuenti che si trovano talvolta in situazioni meno favorevoli nello svolgere le loro attività. Soprattutto se pensiamo all’esiguo numero di persone che ne trarrebbe vantaggio, se rapportato a tutta la Bellinzona sportiva. Inoltre nessuno ci ha mai chiesto di posticipare l’apertura del Bagno pubblico; semmai, qualcuno ha suggerito di aprirlo prima quando la stagione è stata inaugurata verso metà maggio. Purtroppo Bellinzona Sport non è in grado di prevedere le condizioni meteo due mesi prima, ossia il tempo necessario per organizzare apertura e chiusura dello stabilimento e della piscina coperta”.

Al primo piano anche docce, ma non wc

Quanto alle componenti del Bagno pubblico, bene architettonico protetto, dal prossimo settembre gli spogliatoi del primo piano saranno risanati e completati con delle docce. “La ristrutturazione generale – ricorda Laffranchini – sottostà alla supervisione dell’Ufficio cantonale dei beni culturali che analizza e valida ogni intervento, limitando considerevolmente le possibilità di modifiche. Bellinzona Sport non può influenzare questa dinamica, ma non manca di evidenziare determinate necessità”. Nell’ambito di questo confronto, in gennaio una delegazione della Città ha incontrato i responsabili dell’Ubc per discutere di tre temi: sicurezza Bagno pubblico, aggiunta di toilette nell’ambito dei lavori spogliatoi-docce e di un’entrata supplementare a nord accanto al centro tennis. “Purtroppo le ultime due richieste non sono state accolte”.

In arrivo un sistema di riservazione

Spazio in vasca: con l’assunzione di Alessandro Stampanoni, nuovo responsabile del Bagno pubblico e piscina coperta nonché sicurezza e salute, “stiamo sviluppando un sistema di riservazione che permetta agli utenti di vedere quante corsie sono a disposizione nel corso di tutte le giornate”. Negli ultimi due anni, aggiunge ancora Laffranchini, “non è stata segnalata alcuna criticità su temperatura acqua, orari di chiusura, abbonamenti per famiglie, igiene di docce e spogliatoi che vengono puliti mattino e pomeriggio”. In materia di pericoli e insidie per l’utenza “si è poi fatto un importante passo avanti nella messa in sicurezza. E attualmente stiamo lavorando ad alcuni correttivi nell’ambito di un processo di riesame interno”. In questo ambito “ben vengano quindi segnalazioni”, conclude il direttore ribadendo la volontà di “consolidare la cultura del feedback associata alla ricerca di soluzioni”. Da notare infine che i prezzi d’accesso al Bagno pubblico sono rimasti invariati “nonostante l’aumento importante dei costi di gestione”.

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