Scontata decisione del Gran Consiglio che all'unanimità ha dato via libera alle due fusioni leventinesi
Doppio sì del Gran Consiglio alle due aggregazioni leventinesi, quella tra i comuni di Bodio e Giornico e quella tra Quinto e Prato Leventina. Chiamato a esprimersi nella seduta odierna, il parlamento ha approvato all'unanimità i due messaggi governativi, sostenuti dai rapporti stilati dalla commissione ‘Costituzione e leggi’.
Quelle di oggi – seguite da un applauso celebrativo del plenum – risultano decisioni scontate, che sposano il parere favorevole della popolazione espresso in votazione lo scorso 26 novembre (la percentuale di ‘Sì’ è stata attorno al 70% in tutti i quattro comuni chiamati alle urne). I nuovi enti locali di Giornico (1'700 abitanti) e Quinto (1'350) nasceranno ufficialmente nell'aprile 2025 con l'elezione dei membri dei Municipi e dei Consigli comunali.
Il direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, ha sottolineato la volontà di Giornico e Bodio di voler continuare nonostante il fallimento del progetto a quattro, con anche Polleggio e Personico e che avrebbe unito – come peraltro previsto e auspicato dal Cantone – l'intera Bassa Leventina. «Sarà sicuramente un bene per la gestione del territorio, in particolare della zona industriale, e per l’ottimizzazione dei servizi», ha affermato il consigliere di Stato.
Passando all'alta valle – dal canto suo la relatrice del rapporto Lisa Boscolo ha rinnovato l'invito a voler rilanciare in futuro il discorso dell'adesione anche dei comuni di Airolo, Bedretto e Dalpe –, la piccola unione tra Quinto e Prato Leventina permetterà comunque «di garantire servizi di qualità a una popolazione che non è solo residente. L’aggregazione – ha concluso Gobbi – può essere uno strumento per dare nuovi stimoli e soprattutto cercare soluzioni al rischio di spopolamento».
Il Gran Consiglio ha respinto l'emendamento proposto dal Movimento per il socialismo che suggeriva di imporre ai nuovi comuni aggregati di aderire alla cassa pensione cantonale Ipct e abbandonare quella attuale. Una proposta alla quale, tramite un comunicato stampa, i municipi di Bodio e Giornico avevano fatto sapere di opporsi fermamente, in quanto avrebbe comportato “costi significativi per il Comune” e un “peggioramento delle condizioni della copertura pensionistica per i dipendenti comunali”. Il Gran Consiglio ha seguito la raccomandazione della commissione ‘Costituzione e leggi’, che riteneva l'emendamento una limitazione dell'autonomia comunale.