Bellinzonese

Applausi in parlamento per i comuni aggregati Quinto e Giornico

Scontata decisione del Gran Consiglio che all'unanimità ha dato via libera alle due fusioni leventinesi

La casa comunale a Quinto
(Ti-Press)
28 maggio 2024
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Doppio sì del Gran Consiglio alle due aggregazioni leventinesi, quella tra i comuni di Bodio e Giornico e quella tra Quinto e Prato Leventina. Chiamato a esprimersi nella seduta odierna, il parlamento ha approvato all'unanimità i due messaggi governativi, sostenuti dai rapporti stilati dalla commissione ‘Costituzione e leggi’.

Quelle di oggi – seguite da un applauso celebrativo del plenum – risultano decisioni scontate, che sposano il parere favorevole della popolazione espresso in votazione lo scorso 26 novembre (la percentuale di ‘Sì’ è stata attorno al 70% in tutti i quattro comuni chiamati alle urne). I nuovi enti locali di Giornico (1'700 abitanti) e Quinto (1'350) nasceranno ufficialmente nell'aprile 2025 con l'elezione dei membri dei Municipi e dei Consigli comunali.

Il direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, ha sottolineato la volontà di Giornico e Bodio di voler continuare nonostante il fallimento del progetto a quattro, con anche Polleggio e Personico e che avrebbe unito – come peraltro previsto e auspicato dal Cantone – l'intera Bassa Leventina. «Sarà sicuramente un bene per la gestione del territorio, in particolare della zona industriale, e per l’ottimizzazione dei servizi», ha affermato il consigliere di Stato.

Passando all'alta valle – dal canto suo la relatrice del rapporto Lisa Boscolo ha rinnovato l'invito a voler rilanciare in futuro il discorso dell'adesione anche dei comuni di Airolo, Bedretto e Dalpe –, la piccola unione tra Quinto e Prato Leventina permetterà comunque «di garantire servizi di qualità a una popolazione che non è solo residente. L’aggregazione – ha concluso Gobbi – può essere uno strumento per dare nuovi stimoli e soprattutto cercare soluzioni al rischio di spopolamento».

Cassa pensione: respinto l'emendamento dell'Mps

Il Gran Consiglio ha respinto l'emendamento proposto dal Movimento per il socialismo che suggeriva di imporre ai nuovi comuni aggregati di aderire alla cassa pensione cantonale Ipct e abbandonare quella attuale. Una proposta alla quale, tramite un comunicato stampa, i municipi di Bodio e Giornico avevano fatto sapere di opporsi fermamente, in quanto avrebbe comportato “costi significativi per il Comune” e un “peggioramento delle condizioni della copertura pensionistica per i dipendenti comunali”. Il Gran Consiglio ha seguito la raccomandazione della commissione ‘Costituzione e leggi’, che riteneva l'emendamento una limitazione dell'autonomia comunale.