Bellinzonese

‘Morosi cassa malati, denuncia sistematica poco proporzionale’

Il Municipio di Bellinzona conferma che lascerà la decisione allo Ias, a meno che una persona non paghi i premi pur potendo permettersi di farlo

(Ti-Press)
23 aprile 2024
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A Bellinzona l'88% delle 786 persone morose nei confronti delle casse malati (ovvero che non hanno pagato i premi entro la scadenza prevista) non si è presentato alla convocazione giunta dal Comune per verificare la loro situazione. Comune che stando a un nuovo articolo (38a) inserito dal Consiglio di Stato nel Regolamento di applicazione della la Legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal), in vigore dall’ottobre 2023, dovrebbe denunciare al Ministero pubblico tutte le persone che non hanno poi dato seguito al relativo richiamo. Dovrebbe, ma concretamente non lo farà come anche altri fra i quali Lugano, Chiasso, Mendrisio e Locarno. O meglio non sempre, ma solo nel caso in cui una persona non paghi i premi nonostante abbia i mezzi finanziari per farlo. Questi casi sono però "verosimilmente assai pochi", si legge nella risposta all'interrogazione sul tema presentata dai consiglieri comunali dell'Mps Giuseppe Sergi, Matteo Pronzini e Angelica Sergi alla fine della scorsa legislatura. Per tutti gli altri casi, in sostanza, il Municipio intende trasmettere la documentazione all’Istituto delle assicurazioni sociali (Ias) lasciando a esso la decisione sull'eventuale denuncia penale. Anche se tale procedura non è stata concordata con lo Ias, l'esecutivo non vede particolari problemi giuridici se la segnalazione venisse inoltrata al Ministero pubblico dall'Istituto stesso: infatti, "come per la Laps – la Legge sull’armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali, ndr –, i Comuni sono gli esecutori di Ias".

Insomma, il Municipio "ritiene che la denuncia sistematica di chi non si presenta alle convocazioni appare poco proporzionale". A essere convocate sono "persone con gravi problemi finanziari se non di indigenza". Di conseguenza spesso "non è la volontà di pagamento del premio di cassa malati a mancare, ma proprio i mezzi finanziari che fanno propendere per altre priorità (alloggio, beni di prima necessità, ecc.)". Anche se non si dispone di dati precisi per la maggior parte del 12% che ha presentato la documentazione richiesta "è stato emesso un attestato di carenza beni per premi o partecipazioni LAMal non pagati". Altre persone "hanno invece degli scoperti LAMal in corso non ancora sfociati in procedura esecutiva". In ogni caso il Municipio ritiene che "il problema di premi elevati di cassa malati è complesso e di difficile soluzione e costituisce tema in primo luogo di competenza federale. Il Cantone Ticino, con il sistema dei sussidi di cassa malati (Ripam), delle prestazioni complementari e della Laps offre un aiuto concreto a chi non ce la fa a corrispondere detti premi".

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