Bellinzonese

‘Dog park inopportuno’ nella golena destra di Bellinzona

Il Municipio rispedisce al mittente, con più motivazioni, il suggerimento del consigliere comunale Fabio Briccola

Scorcio sul dog park di Bellinzona, presente dal 2017 in sponda sinistra
(laRegione)
16 aprile 2024
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“Non si ritiene opportuna la realizzazione di una zona di svago per i cani nella golena di sponda destra, che porterebbe a una limitazione sproporzionata dell’utilizzazione per tutti gli altri utenti, oltre ad avere un impatto negativo sul paesaggio”. Niente da fare per un secondo dog park a Bellinzona. Lo dice il Municipio rispondendo a una richiesta formulata dal consigliere comunale liberale-radicale Fabio Briccola che suggeriva l’inserimento di una seconda area di svago sulla sponda destra, dopo quella già presente dal 2017 lungo la sponda sinistra dal camping di Molinazzo alla passerella rossa (e che da tempo non raccoglie tutti i favori degli utenti). Il tratto suggerito, questa volta, è quello compreso tra la passerella del ponte Torretta e quella che collega le Semine con Monte Carasso. “Sulla base dell’esperienza maturata” ritiene che la proposta sia “critica per alcuni motivi”. La costruzione della passerella della Torretta, con la scala di accesso sulla sponda destra, “ha favorito, e favorirà ancora di più con la fine dei lavori del semisvincolo, un percorso circolare tra le due passerelle per i pedoni”. Come noto, parte di questa zona sarà anche al riparo dei rumori autostradali con la posa di pareti foniche attualmente in realizzazione e quindi “ancora più attrattiva per lo svago dei cittadini”.

I motivi per il no

L’area aperta a tutti gli utenti e l’eventuale zona da destinare ai cani, che potrebbero circolare senza guinzaglio seppur sempre sorvegliati, “per motivi di sicurezza dovranno essere separate fisicamente in un’area relativamente stretta, posta in zona di protezione della natura”. Una zona cani, ricorda infatti l’esecutivo, “necessita di una delimitazione fisica almeno longitudinalmente per assicurare un camminamento in sicurezza ai pedoni e agli eventuali ciclisti e ciò presupporrebbe la posa di una seconda recinzione verso il fiume Ticino (la prima è già presente a lato dell’autostrada) con un impatto negativo sul paesaggio e sulla libera fruizione delle aree più ombreggiate e meno rumorose”. Per contro, nel caso dell’area di svago per cani già esistente a Molinazzo l’impatto “risulta molto più limitato perché il percorso pedonale è già ben separato dal dog park ed è posto a un’altezza diversa sull’argine insommergibile”. Infine risulta che la proprietà della superficie non è comunale ma del Consorzio correzione fiume Ticino che si occupa della manutenzione dell’area e “con cui andrebbero ricercati degli specifici accordi per l’utilizzo”. Questo però, a ben vedere, non sembra essere un motivo valido: infatti nella sponda sinistra il 40% della superficie, lato passerella rossa, appartiene al medesimo consorzio e l’altro 60%, lato camping, alla Città. Consorzio che ha stipulato un contratto con un contadino della regione affinché falci l’intero prato due o tre volte all’anno. Per contro i Servizi urbani comunali svuotano i cestini e tagliano l’erba nella parte lato fiume, larga circa quattro metri, destinata al camminamento e dove sono presenti quattro panchine.

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