Il Municipio conferma che il Movimento per il socialismo ha utilizzato la rete informatica della Città senza autorizzazione e violando le regole
Le email di propaganda elettorale inviate dal Movimento per il socialismo (Mps) a tutti i dipendenti del Comune di Bellinzona costituiscono "un utilizzo non autorizzato e, quindi, abusivo della e-mail e della relativa rete informatica di proprietà della Città". Lo afferma il Municipio rispondendo a un'interpellanza di Andrea Cereda (Plr), precisando che "non si è trattato della prima volta" e che quindi "la violazione di queste regole si è purtroppo ripetuta più volte". Di conseguenza "i dirigenti del partito sono stati richiamati e diffidati a più riprese". Ma non è tutto: "Nello specifico si prospetta inoltre una violazione delle norme sulla protezione dei dati quindi ‘del diritto alla privacy’. La e-mail aziendale (con indirizzo personale) è infatti un dato personale e come tale va trattato". In generale, sottolinea l'esecutivo, "la propaganda politica e partitica a favore di taluni gruppi o di singoli candidati, come qui il caso, non è consentita attraverso questo canale". Insomma, "la rete informatica e il sistema di posta elettronica sono di proprietà comunale e non possono essere utilizzati per scopi alieni all’Amministrazione comunale".
Cereda chiedeva anche chi avesse autorizzato l'invio di queste email. La risposta è nessuno: né il Municipio, né la Commissione del personale che "non avrebbe in ogni caso avuto la competenza per autorizzare tale invio". In generale, non esiste una base legale che lo consentirebbe. "Tutti gli altri partiti del resto non hanno mai effettuato invii abusivi, eccezion fatta per l’Mps", precisa l'esecutivo. Infatti, nelle precedenti occasioni "l’indirizzo di posta elettronica dal quale partiva l’invio è stato di volta in volta bloccato". Tuttavia, in seguito, "è stato creato appositamente un nuovo indirizzo di posta elettronica (ancora sconosciuto al sistema della Città) per ovviare al blocco".
Il consigliere comunale Plr domandava inoltre come avesse fatto l'Mps ad avere gli indirizzi di tutti i dipendenti della città. "Non è dato di sapere con certezza", risponde il Municipio. "Si può presumere che l’indirizzario sia stato ottenuto attraverso collaboratori o ex collaboratori della Città simpatizzanti o militanti del partito in questione o, in alternativa, attraverso un accesso indebito a dati di proprietà dell’Amministrazione".