Respinta dal legislativo la mozione Mps, anche perché il Municipio ha nel frattempo aderito a uno studio analogo della Supsi
Non ha fatto breccia nel Consiglio comunale di Bellinzona la proposta Mps che chiedeva l’esecuzione ogni tre/quattro anni di una radiografia della situazione socio-economica della popolazione domiciliata in città, strumento ritenuto necessario dai mozionanti per poter decidere con cognizione di causa il sostegno da mettere in campo. Da una parte il Municipio si è dichiarato contrario sia perché il costo di 35mila franchi ipotizzato per lo studio sarebbe sottostimato rispetto a un onere più realistico di 140mila; sia perché l’esecutivo stesso ha già aderito al ‘Progetto di ricerca sul non ricorso a prestazioni sociali’ promosso a livello cantonale dalla Supsi e volto a capire e intervenire sulla scelta di molti concittadini (appartenenti alla fascia più fragile della popolazione) di non far capo agli aiuti/sussidi/contributi previsti dal sistema sociale. Dall’altra la mozione ha convinto solo metà della commissione della Gestione, favorevole ritenendo che la Città abbia attualmente una visione “approssimativa e claudicante su più piani”. Alla fine nella seduta di lunedì sera il plenum ha deciso di respingere la proposta con 24 voti favorevoli, 27 contrari e 2 astenuti. A nulla è valso il tentativo di Michele Egloff (Unità di sinistra) di difendere la bontà della proposta, contro le obiezioni portate in sala dal liberale-radicale Tiziano Zanetti.