Tra Lumino e San Vittore Ustra prevede di investire circa 32 milioni di franchi per un passaggio faunistico e per il ripristino degli ambienti golenali
Un ponte faunistico per permettere agli animali selvatici di attraversare la A13 a San Vittore. Inoltre l’area golenale sui due fianchi dell’autostrada (che comprende il fiume Moesa, estendendosi anche sul territorio di Lumino) sarà rinaturata con l’obiettivo di ripristinare il funzionamento del sistema ecologico che caratterizza questa zona. Lo scopo di questi lavori commissionati dall’Ufficio federale delle strade (Ustra) – che mette sul piatto circa 32 milioni di franchi – è di compensare i deficit ambientali generati dalla realizzazione di due progetti: la circonvallazione di Roveredo (compresa la galleria) e il semisvincolo di San Vittore inaugurati nel 2016, così come l’allargamento del profilo autostradale tra Castione e Roveredo. I lavori per il passaggio faunistico inizieranno il 12 febbraio e dovrebbero terminare nell’agosto del 2025. Alla fine del prossimo settembre prenderanno invece il via i cantieri per la rinaturazione che dureranno fino a marzo 2026.
L’area del progetto ha un’estensione di circa 50 ettari e si sviluppa lungo la A13 a cavallo tra i cantoni Ticino (Lumino) e Grigioni (San Vittore). Più precisamente comprende le zone golenali di importanza nazionale ‘Isola Sgravér’ e ‘Ai Fornas’, nonché il segmento di fiume Moesa compreso tra i due biotopi. “Il progetto ha come obiettivo primario la valorizzazione degli ambienti naturali presenti all’interno del comparto”, precisa il servizio comunicazione di Ustra a ‘laRegione’. In altre parole si mira a creare le condizioni ambientali favorevoli per lo sviluppo delle biodiversità, tutelando gli habitat naturali dalle attività antropiche. “Tale obiettivo sarà perseguito mediante l’attuazione di specifici interventi di ingegneria naturalistica”. Su tutta l’area toccata dal progetto sono inoltre previsti “interventi atti alla bonifica delle principali specie di neofite invasive problematiche”, come il poligono del Giappone e l’ailanto.
Interventi fra i quali spicca il ponte faunistico sopra la A13 “finalizzato – sottolinea Ustra – al ripristino dell’interconnessione tra la zona golenale di Isola Sgravér, gli ambienti ripariali del fiume Moesa e il settore Ai Fornas”. Il passaggio che avrà una superficie di circa 6’900 m2 con una larghezza utile agli animali di 42 metri, “permetterà il superamento dell’autostrada sia da parte della fauna selvatica di piccole e medie dimensioni (tasso, volpe, faina, riccio, micromammiferi; rettili come la natrice dal collare e il saettone; anfibi come il rospo comune), sia da parte di animali di grossa taglia (cervo, capriolo, cinghiale)”. Per rendere particolarmente attrattivo il ponte faunistico “su tutta la lunghezza della struttura saranno realizzate delle siepi schermanti e installate delle pareti contro l’inquinamento luminoso”. Contemporaneamente “sulla sua superficie sarà effettuata una strutturazione, in chiave naturalistica, atta a creare dei rifugi temporanei per la fauna in attraversamento (pietraie, ceppaie ecc.)”. Il costo interamente a carico di Ustra è preventivato a 14,3 milioni di franchi.
L’intervento nella zona golenale ‘Isola Sgravér’ – che fra l’altro rappresenta un sito di riproduzione degli anfibi d’importanza nazionale – è finalizzato al ripristino degli ambienti acquatici. “A tale scopo, è prevista la creazione di 20 stagni, di cui 15 a carattere permanente e 5 a carattere temporaneo, progettati in funzione delle diverse specie target di anfibi. Verranno inoltre realizzate 3 lanche e un nuovo corso d’acqua, di sviluppo lineare di circa 370 metri, che attraverserà parte della golena”. È pure previsto l’innalzamento della quota della falda del quale beneficeranno le tipiche specie vegetali golenali. Costo: 6,7 milioni di franchi.
Il progetto prevede, inoltre, un ampliamento della zona golenale ‘Ai Fornas’ e un ripristino della dinamica fluviale della Moesa, per un investimento di altri 12,2 milioni di franchi. Più precisamente sono previsti “un allargamento dell’alveo e una strutturazione del fondo tramite la creazione di aree rifugio e una diversificazione degli habitat a favore di specie di pesci quali la trota fario e il temolo (quest’ultima, specie rara e protetta a livello federale)”. Si procederà dunque al rialzamento del fondale del fiume mediante due rampe. “Grazie alla nuova dinamica fluviale, verranno ricreati degli ambienti golenali e palustri tipici della regione, caratterizzati dalla presenza di specie vegetali indicatrici quali la felce penna di struzzo e la tamerice alpina”.
Lo scorso 25 gennaio a San Vittore si è tenuta una serata informativa, organizzata dai Municipi del comune grigionese e di Lumino in collaborazione con Ustra. Come è dunque stato accolto il progetto dalla popolazione? «La maggioranza dei presenti si è mostrata piuttosto favorevole», afferma da noi contattata Nicoletta Noi-Togni, sindaca di San Vittore. «Sono stati apprezzati il fatto che verrà risanato un terreno utilizzato impropriamente anche come discarica e la lotta alle neofite invasive». Alcune persone hanno però anche esternato dubbi, «in particolare sulla necessità di tali lavori e sull’investimento previsto, chiedendosi se i 33 milioni di franchi non avrebbero potuto essere utilizzati in altro modo. A questo proposito è stato fatto dai responsabili riferimento all’esempio Pascol Grand dove, dopo la rinaturazione, specie animali e vegetali scomparse sono ritornate in quell’habitat: un esempio virtuoso di promozione della biodiversità».