Bellinzona

Mancano sorveglianti, niente pausa per i docenti dell'asilo

Anche quest'anno scarseggiano le candidature con i requisiti necessari. Bison: ‘Auspichiamo un cambiamento, l'asticella fissata dal Cantone è molto alta’

(Ti-Press)
20 settembre 2023
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Anche quest'anno le sedi della scuola dell'infanzia della Città di Bellinzona non potranno contare sull’operatore/operatrice della pausa meridiana. Di conseguenza i docenti non potranno fare una pausa di mezz'ora sul mezzogiorno. Sulla base della modifica votata dal Gran Consiglio e introdotta a partire dall'anno scolastico 2022/2023, per sostituire i docenti durante la pausa i Comuni devono assumere personale qualificato che possa vegliare i bambini. Per personale qualificato s'intende, quale requisito principale, un titolo di docente di scuola dell’infanzia e/o di scuola elementare oppure, in assenza di concorrenti con questo titolo, candidati con un diploma di operatore socioassistenziale o titolo superiore in ambito educativo.

Ebbene, al concorso pubblico indetto dalla Città di Bellinzona hanno partecipato 15 candidati, di cui solo 5 sono risultati idonei, mentre il fabbisogno è di almeno 14. “A causa della carenza di personale qualificato, e nonostante gli sforzi compiuti in tal senso dal Municipio, la funzione non potrà dunque essere implementata nel corso dell’anno scolastico 2023-2024”, scrive in un comunicato stampa l'Esecutivo, che con questa scelta ha ritenuto di non creare disparità di trattamento tra le sedi, visto che non tutte avrebbero potuto essere dotate dei sorveglianti.

‘Si cambi oppure rischiamo la stessa situazione l'anno prossimo’

Una situazione che conferma i problemi a livello di organico dettati da questa legge, in particolare per i Comuni più grandi con tante sedi scolastiche sul territorio. Poco meno di un mese fa, per lo stesso motivo, era stata la Città di Lugano a comunicare l'impossibilità di prevedere la pausa per i docenti. E questo per il secondo anno scolastico consecutivo, come a Bellinzona. Dalle rive del Ceresio, il capodicastero Formazione, sostegno e socialità Lorenzo Quadri aveva sottolineato le grandi difficoltà per applicare la legge, chiedendo al Cantone di rivedere i requisiti. Condivide le parole di Quadri il municipale di Bellinzona Renato Bison (a capo del dicastero Educazione, cultura, giovani e socialità), il quale sottolinea come «l'asticella fissata dal Cantone sia in effetti molto alta. Come a Lugano, anche noi auspichiamo dunque un cambiamento per quanto riguarda le condizioni d'assunzione, altrimenti c'è il rischio di ritrovarsi nella stessa situazione l'anno prossimo».