Le due istituzioni hanno individuato campi d’interesse comuni nell'ambito dell’attività di studio e ricerca
La Fondazione alpina per le scienze della vita (Fasv) con sede a Olivone si associa alla Supsi. Nata nel 2005, la Fasv è attiva con la propria scuola (il cui laboratorio didattico è frequentato ogni anno da svariate decine di classi dall’asilo al liceo) e con l’Istituto di chimica e tossicologia che svolge un servizio di analisi per le autorità inquirenti e per varie ditte nell'ambito di chimica forense, tossicologia, farmaceutica e biomonitoraggio, promuovendo altresì progetti di ricerca su questi temi. “Le due istituzioni hanno individuato ambiti d’interesse comuni nell’attività di studio e ricerca del Dipartimento formazione e apprendimento/Alta scuola pedagogica e del Dipartimento ambiente costruzione e design”, si legge in un comunicato stampa diffuso dalla Supsi, nel quale si specifica che “non sono tuttavia da escludere progettualità con le altre unità” della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.
Si annuncia in particolare una sinergia su temi quali cambiamenti climatici, educazione ambientale e sostenibilità, idrologia, idrogeologia, limnologia, biosicurezza e scienze forensi. Una collaborazione che “si estenderà anche alla Citizen science sui temi ambientali, ai mountain studies, all’educazione al territorio e ad altri temi d’interesse comune che emergeranno nel corso del tempo”. Partendo da queste tematiche, l'intenzione è di creare una serie di iniziative in ambito formativo: corsi di formazione continua per i docenti di diversi ordini scolastici, collaborazione per lavori di semestre, tesi di bachelor/master/dottorato e gite di studio per studenti Supsi.
Sul fronte della ricerca – citiamo ancora dal comunicato stampa – Supsi e Fasv “vogliono sviluppare progetti comuni e valorizzare sinergie con il Centro di biologia alpina di Piora”. Un altro obiettivo riguarda la condivisione delle infrastrutture e delle strumentazioni di laboratorio, “nonché lo sviluppo di una cultura rigenerativa per il territorio della Valle di Blenio”. Un’ultima area di collaborazione contempla la mediazione scientifica: le due istituzioni intendono partecipare ad attività comuni di divulgazione e realizzare progetti didattico-divulgativi come i TheLab (attività di una giornata a progetto rivolte a classi di scuola dell’obbligo) o i quaderni didattici in ambito Mint.
La nuova collaborazione – approvata dal Consiglio di Stato lo scorso 28 giugno – soddisfa il direttore generale della Supsi, Franco Gervasoni. “Rappresenta un valore aggiunto per le nostre due istituzioni attive nella formazione, nella ricerca e nelle prestazioni di servizio in Ticino – dice citato nella nota stampa –. Vogliamo far dialogare in modo forte e duraturo le nostre competenze nell’educazione ambientale e negli ambiti affini delle scienze della vita. Questa nuova sinergia consentirà di coinvolgere e valorizzare le zone periferiche alpine e permetterà di sensibilizzare le giovani generazioni allo sviluppo sostenibile, attraverso delle esperienze formative vissute nella natura. Un aspetto che ci sta particolarmente a cuore”.
Esprime soddisfazione anche il presidente della Fasv Odis Barbara De Leoni: “Quale presidente e principalmente quale sindaco di un Municipio della Valle di Blenio (Acquarossa, ndr), sono particolarmente entusiasta. Grazie alla futura collaborazione, saremo in grado di aumentare l’occupazione di personale altamente qualificato e l’attrattività di tutta la nostra regione”.
In passato non sono mancati momenti di difficoltà per la fondazione, quando nel 2012 e nel 2013 si è reso necessario un piano di risanamento pari a 1,5 milioni di franchi; decisivo è stato il contributo dei tre Comuni bleniesi (900mila franchi) necessario a sostenere l’onerosa certificazione indispensabile per poter eseguire le analisi; pure fondamentali gli aiuti giunti da Cantone, banche ed Ente regionale sviluppo.